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Per settimane abbiamo dovuto ‘sopportare’ il circo mediatico, (così come le schiere di servi), planati SUL e NEL “calcio al femminile” in occasione degli Europei… una brutta ‘compagnia di giro’ a cui ci sentiamo di dover sottrarre le due commentatrici tecniche della Rai e di Sky…
Vuoi per le miserande figure delle squadre italiane nelle Coppe Europee negli ultimi 20 anni (con l’eccezione di Mou a Milano ed a Roma)…
Vuoi per le grottesche, ridicole figure della nazionale maschile, (di cui il vergognoso, pavido, “innominabile” è il degno uomo-simbolo), alla consueta concione di ‘famigli’ delle ‘baronie prealpine’, agli utili idioti ed alle amiche delle amiche, (che normalmente inquinano anche simpaticamente il piccolo mondo del femminile), gazzettieri, satellitari, zatteranti, evasi dal covo natìo, si sono sommati, affollandosi intorno alle malcapitate Ragazze azzurre, con due compiti specifici:
– indorare, smussare, secretare, narrare al meglio le veline dei soliti noti che tirano le fila dietro le quinte, occultare la realtà, assecondare e giustificare il tutto…
– dare appuntamenti a Wembley per la finale, esortare le malcapitate Ragazze a ‘prendersi il posto che gli spetta al tavolo delle grandi’ ed altre amenità simili, tendenti a rappresentare una narrazione che stava, nel 2019 e lo è tuttora, FUORI DALLA REALTÀ… caricando quindi ‘il nostro meraviglioso pubblico’ di aspettative impossibili da realizzare…
Aspettative, che quando il tempo, galantuomo, si è incaricato di qualificare come impossibili, hanno esposto le malcapitate Ragazze agli affilatissimi artigli dei micetti da tastiera.
Un movimento che non si può definire neanche secondario, ma da terza classe fumatori, quello femminile del calcio che si incista in un panorama sportivo generale, (CHE E’ SORRETTO E MANTENUTO CREDIBILE) dalle DONNE, che in decine e decine di migliaia, fanno sport, (spessissimo con risultati superiori ai colleghi uomini) in decine di discipline, olimpiche e no; un movimento dicevamo, quello calcistico femminile, gracilissimo per tanti motivi; nessuno
addebitabile alle Ragazze, specialmente a questa generazione, ormai sul viale del tramonto, a cui dobbiamo essere soltanto riconoscenti per aver riacceso le luci sul movimento; luci fatte sparire ‘ad arte’ alla fine del passato millennio dai soliti noti…


Dicevamo, il livello del calcio italiano ‘al femminile’ non è quello che ci ha visto arrivare nelle prime otto nazioni del mondo tre anni fa, ne tantomeno quello, senza preparazione atletica, senza preparazione tattica, senza nessuna considerazione delle avversarie, senza personalità, senza tecnica, che abbiamo dovuto vedere negli ultimi 9 giorni, che ci ha visto fare meglio soltanto della
cenerentola nordirlandese…
Se è giustificato e giustificabile che le malcapitate Ragazze pensassero davvero di poter giocare alla pari ed a viso aperto contro le francesi, (chi, a parte le ragazze della Juventus ha mai giocato, almeno una volta, contro questi livelli di tecnica, fisicità ed agonismo, una partita ufficiale?), NON
È GIUSTIFICABILE che la pletora di collaboratori patentinati che circondano, a decine, Milena, e lei stessa, lo abbiano potuto solo pensare per un minuto.
Una sana UMILTÀ (non l’umiltè pelosa di ex rappresentanti di calzature) avrebbe potuto far interpretare la partita contro le terribili transalpine con lo stesso atteggiamento tattico e mentale utilizzato ad esempio dalle belghe… ma si sa che in Italia se non dici e tenti di giocare la parodia del guardiolismo non sei di moda e non ti fanno lavorare…
Per il futuro prossimo, c’è una qualificazione ai Mondiali23 da ottenere, non occorrono, ne sono utili, le rivoluzioni, servirebbe dare alla CT, una “SECONDA/O” CREDIBILE, non amichetti dei soliti, notissimi personaggetti, che hanno sfasciato il maschile… servirebbe dare la responsabilità della preparazione atletica a chi conosce veramente il livello che c’è fuori dal ‘cortile italico’ nel football femminile europeo; servirebbe selezionare le ragazze non in base a quale procuratore abbiano o a quale abbinamento di strisce verticali abbia la loro maglia… servirebbe selezionare uno Staff tecnico, medico e di supporto di veri professionisti… il tecnico è solo una conseguenza…
ma non succederà.
Alla federazione, qualora ne esistesse una, ‘terza’, sovrana e indipendente dai Club, suggeriremmo di OBBLIGARE tutti i Club dalla Serie A alla Serie D, di mettere in piedi seriamente il dipartimento femminile dei loro club, CON SANZIONI DA SCONTARE NEI CAMPIONATI MASCHILI per i Club inadempienti… suggeriremmo inoltre di pregare il CONI di farsi parte diligente nell’estendere gli ‘Accordi’ con il Ministero dell’Istruzione ANCHE almeno al calcio femminile, in modo da poter praticare, il calcio ‘al femminile’ in ogni Scuola Elementare o Media inferiore del Paese, così come già fatto, con grandi risultati, da altre Federazioni di discipline di squadra…
Prevedere e di fatto riconoscere “il Professionimo”, (reale e sostenibile), è prerogativa e compito, come da Costituzione, del Parlamento che deve varare un’apposita Legge che cancelli le storture della nefanda Legge 91-1981, promulgando una nuova legge che regoli le attività sportive svolte
dalle CITTADINE ITALIANE, che definisca i parametri che identificano e determinano lo status professionistico (non solo delle calciatrici); questa legge potrà così essere recepita dal CONI, che provvederà, insieme ai Ministeri competenti, a regolarne i contorni ed i criteri attuativi… solo poi, le Federazioni che se la sentono potranno “proclamare” il professionismo…
Infine un appello a chi ama la variante ‘al femminile’ del gioco del calcio: ora lasciamo i commenti tecnici, tattici, (è colpa di questa o di quella), a chi, non avendo altro da fare ha, forse, seguito queste tre partite… noi che lo amiamo incondizionatamente e senza interessi economici, invece, continueremo a sostenere questo bellissimo, ma molto fragile movimento.
Forse, fra 10 anni, potremo anche noi avere “le spalle larghe” come quelle di altri Paesi, che non fanno proclami ‘politically correct’, ma fatti concreti.
Ora si vada avanti con l’amplissima “pagina di mercato”, con i ‘colpi’ e le ‘tegole’ raccontate dagli “scappati de casa” orfani del maschile. Noi dal 27 agosto saremo su qualche campo; dove si gioca il
calcio “al femminile”, di Serie A, B, C e delle Giovanili.
PS: Manu, ti si vuole bene.

Credit Photo Andrea Amato e Bruno Fontanarosa

Si ringrazia ZIOPINO per la gentile concessione

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