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A fronte della emergenza pandemica l’OMS e, di conseguenza, l’ Ema a livello europeo, e l’ AIFA a livello nazionale, hanno proposto le linee guida per il trattamento del Covid al Ministero della Salute italiano. Il Ministro Speranza ha imposto agli Ordini dei Medici e alle ASL il rispetto delle predette. Esse si sostanziano in Tachipirina e vigile attesa. Ossia un non intervento fino alla comparsa di complicanze.

Se da una parte tali direttive possono essere interpretate come un atteggiamento prudenziale di fronte ad un virus sconosciuto, una parte di medici e di cittadini le valuta come un voler indirizzare l’azione terapeutica unicamente verso i vaccini. In effetti la commistione di questi organismi regolatori con le grandi case farmaceutiche potrebbe indurre più di una persona a ritenere possibile un conflitto di interessi.

Inoltre la mancata cura dei malati, generando, ovviamente, il massimo numero di morti potrebbe far sorgere il tremendo sospetto che il Governo voglia utilizzare i morti e la paura per far accettare al popolo i propri decreti , sicuramente illiberali ed anticostituzionali. I decreti d’emergenza, inoltre, costituiscono una palese violazione di tutti i trattati internazionali in tema di rispetto dei diritti dei cittadini e degli ammalati, come si puo’ verificare anche analizzando il testo della Convenzione di Oviedo sui Diritti dell’Uomo e la biomedicina del 4 Aprile 1997.

Dietro l’impulso dato dal Ministero, gli Ordini dei Medici hanno spesso agito in modo rigido e severo, spesso comminando sanzioni disciplinari anche gravissime, come la sospensione o la radiazione dall’albo, a quei pochi medici che, in scienza e coscienza ed osservando il Giuramento d’Ippocrate, hanno cercato di curare a domicilio i propri pazienti con farmaci economici e già in uso. In tale cornice si colloca la vicenda del Dottor Gerardo Torre. Stimatissimo medico di base di Pagani, ha curato, seguendoli personalmente, 3700 pazienti malati di Covid, visitandoli a casa e, a volte, anche portando loro le medicine. Alcuni di questi ammalati erano gravissimi, ma Il Dottor Torre li ha curati e salvati tutti. In un paese normale ad un medico così dovrebbe essere intestata una piazza, da vivo. Invece ha dovuto subire un provvedimento disciplinare conclusosi, a dire il vero, (sicuramente per la saggezza dei medici componenti il collegio dell’ordine salernitano), con una semplice nota di biasimo. In altre parti d’Italia i verdetti dei Consigli dell’Ordine destinati ai medici che si sono comportati come il Dottor Torre non è stato così benevolo.

Non solo per il caso di cure difformi dalla Tachipirina, ma anche in materia di esenzioni dalla terapia genica. Un medico dovrebbe avere la discrezionalità necessaria per valutare se ad un proprio paziente una cura od un vaccino possono giovare o nuocere. La casistica stringente del Ministero ha esposto i medici che hanno esentato, in fede e scienza, i loro pazienti a provvedimenti disciplinari severissimi.

Martedì 5 aprile, in mattinata, diversi gruppi di cittadini, stanchi di questa situazione, si sono recati presso le Sedi degli Ordini dei Medici e delle ASL di Napoli, Roma, Milano, Firenze, Verona, Reggio Emilia, Biella, Ancona, Terni, Perugia, Lecce e Catania, per un flash mob e per consegnare il seguente testo:

“Ci siamo resi conto della vostra assenza, della vostra inaffidabilità e del vostro servilismo. Chiediamo la vostra immediata reazione contro tutte le norme sanitarie imposte nelle sedi politiche e ministeriali: obbligo vaccinale, green pass, negata autonomia dell’esercizio professionale del medico. Se non sarete con noi, se non sarete accanto a noi, allora vi preghiamo di andarvene per sempre e di dimettervi dai vostri incarichi. Vi hanno trasformato prima in sudditi e successivamente in carnefici! Carnefici nei confronti dei vostri Medici e di Noi Pazienti.Ora la nostra pazienza è finita!”

A Salerno la petizione è stata consegnata dal Dottor Torre in persona all’Ordine dei Medici ed all’ASL, accompagnato dal Professor Giampaolo Califano, esponente del “Coordinamento Insieme per la Costituzione”, dai malati guariti dal Dottore e da numerosi attivisti di varie formazioni contrari all’obbligo

vaccinale ed al green pass. Successivamente il Professor Giampaolo Califano ha incontrato il Presidente dell’Ordine dei Medici, Dottor Giovanni D’Angelo, unitamente ad alcuni giornalisti ed al Dottor Avallone, medico di Pagani. Il Presidente D’Angelo ha manifestato una grande apertura mentale ed il confronto che ne è scaturito, anche se a tratti serrato, è stato condotto con il massimo rispetto delle posizioni di ciascuno. Auspichiamo che il Presidente possa, nei limiti consentiti dal suo mandato, recepire le istanze dei medici e dei cittadini e ripristinare la libertà di cura dei medici della nostra provincia, in scienza e coscienza professionale ed etica.

Giuseppe Trivisone

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