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Portogallo (4-3-3): Costa; Cancelo, Dias, Pepe, Mendes; Bernardo Silva, Carvalho, Neves; Bruno Fernandes; Ronaldo, Joao Felix. All. Santos.

Uruguay (4-3-3): Rochet; Gimenez, Godin, Coates, Olivera; Valverde, Bentancur, Vecino; Varela, Cavani, Nunez. All. Alonso.

LA PARTITA

La prima conclusione verso la porta di Diogo Costa è di Olivera, il suo mancino però sfila largo senza impensierire il numero uno del Porto. William Carvalho risponde immediatamente, bella l’imbeccata di CR7 (di spalla), destro alto del centrocampista lusitano. Match dai ritmi blandi, uomini di Santos che tentano di fare la partita, Uruguay pronto a ripartire negli spazi sfruttando la velocità di Darwin Nunez e la sapienza tattica del Pajarito Valverde. Joao Felix ci prova dalla distanza, Gimenez si frappone evitando guai peggiori, al 32′ però colossale occassione da goal per la squadra allenata da Alonso: numero nello stretto di Bentancur, ex Juventus che, dopo aver messo fuori causa la retroguardia guidata da Ruben Dias con una serie di finte di corpo, si presenta a tu per tu con Diogo Costa, numero 22 che nega al calciatore del Tottenham la gioia di un goal sontuoso. Problema muscolare per Nuno Mendes, al suo posto Raphael Guerrero, primi 45′ che si concludono a reti inviolate. Seconda frazione di gara che si apre con la splendida giocata di Bernardo Silva ad innescare Joao Felix, esterno dell’Atletico che però spreca tutto cogliendo l’esterno della rete. Trascorrono tre minuti e al 55′ la sblocca chi se non lui, Cristiano Ronaldo: scodellata deliziosa nel mezzo di Bruno Fernandes sulla quale si avventa il numero 7 che la spizza (probabilmente) quel tanto che basta per battere Rochet, per l’1-0 Portogallo. Cavani fallisce il raddoppio, Darwin Nunez ci prova dalla distanza, Diogo Costa c’è e blocca senza affanni, a venti dalla fine spazio anche per Rafael Leao e Luis Suarez. Uruguay che alza pressing e baricentro, palo clamoroso di Maxi Gomez con un fantastico destro a giro, a stretto giro occasionissima anche per il Pistolero che non inquadra la porta sotto misura. Sale in cattedra Valverde, asisst visionario per De Arrascaeta, mezzo cucchiaio del calciatore del Flamengo che si lascia ipnotizzare da un attento Diogo Costa. Consueta girandola di sostituzioni da una parte e dall’altra, in pieno recupero penalty (discusso) in favore degli uomini di Santos, dal dischetto Bruno Fernandes non perdona. Numero 8 vicinissimo in due occasioni alla sua personalissima tripletta, bravo Rochet a rispondere presente.

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