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Sembrava un’incubo, ma purtroppo è realtà. Il Barcellona, nella scorsa serata, è stato pesantemente umiliato dal Bayern Monaco con il clamoroso punteggio di 8-2, un punteggio che ha superato anche i punteggi tennistici. Una squadra palesemente scarica mentalmente e anche tecnicamente, per non parlare dell’aspetto fisico con il quale i tedeschi hanno letteralmente divorato i blaugrana. E’ sembrato di rivedere quel famoso 7-1 inflitto dalla Germania al Brasile nei Mondiali del 2014, passato alla storia come il “Mineirazo“.

Tutto ciò è inaccettabile per una società come il Barcellona. Di sicuro il Bayern è in uno stato di forma spaziale, ma è veramente poco per aggrapparsi alle scusanti. La verità è che il Barcellona non è più “IL BARCELLONA” che tutti noi abbiamo conosciuto diversi anni fa, anzi, anche il livello tecnico si è abbassato notevolmente. Prima dicevi Barça e pensavi ai vari Puyol, Xavi e Iniesta, tutti prodotti del vivaio, oggi, invece, ci sono calciatori già affermati e avanti con l’età che mettono depressione all’ambiente blaugrana. Lo stesso acquisto di Pjanic non entusiasma per niente i tifosi.

Con Guardiola 14 trofei in 4 stagioni, poi 15 in 8 stagioni senza il tecnico catalano. Il Barcellona è la squadra prima nel calcio per somma di stipendi con 12 milioni di media, con la piccola eccezione risalente a marzo con la riduzione del 70% degli stipendi. Capitolo trasferimenti, un vero e proprio sperpero di denaro non da Barcellona: dal 2013/14 1 miliardo di euro investito per i vari Coutinho (160 milioni), Griezmann (120) e Dembelè (105). La meravigliosa “Masia” che, purtroppo, si è persa. Basti pensare che nel 2012, nella gara contro il Levante, c’erano ben 11 calciatori provenienti dal vivaio, mentre ieri contro il Bayern erano solamente in 4. Questioni interne con Abidal e Bartomeu pesantemente criticati, una stagione fallimentare con il secondo posto il campionato, l’eliminazione ai Quarti in Champions e Copa del Rey e Supercoppa di Spagna abbandonata in Semifinale. Ultimo anno senza trofei nel 2007/08, poi l’avvento di Guardiola e tutto il formidabile processo di crescita generale.

Il primo passo che verrà compiuto, a quanto pare, sarà la scelta del nuovo allenatore. Salvo clamorosi colpi di scena sarà Xavi a sedersi sulla panchina. A lui il compito di importare ed esportare nuovamente la vera filosofia di questo grande club. Non sarà facile, ci vorrà del tempo, ma la sua figura in questo momento è quella più ideale per ricucire i rapporti con tifosi e spogliatoio.

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