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Nei miei tempi, e mettendo a tacere le voci altrui, mi riapproprio di me stessa.

Ho corso per rendere felice qualcuno all’infuori di me, per dimostrare che valessi qualcosa ho distrutto ciò che avevo dentro. Qualcosa di ancora troppo fragile per germogliare.

E così, ancora una volta, mi tocca fare i conti con la persona che sono diventata.

Stanca, tanto stanca e priva di energia.

Capace sì, di comprendere l’errore, ma debole per porvi presto rimedio. Se solo avessi più tenacia, se solo continuassi a guardare sensa paura il buio che ho dentro.

Non basterebbe una vita intera per dirimerlo, ma posso solo abbracciarlo. Farmi carico della sua oscurità e portagli luce.

Quante ipocrisie, quante bugie che raccontiamo a noi stessi nel timore di non reggere alla verità. Quante identità ci crriamo solo per essere accettati, stimati e amati.

Quante fandonie ci creiamo, fino a chiederci, poi mentre ci guardiamo allo specchio:” Chi sono io per davvero?”.

Avrei solo dovuto lasciar agire il Tempo, ma la smania di controllo è prevalsa di nuovo.

E allora mi sono accorta che non abbiamo il potere di ricevere pace, nemmeno quando le circostanze sembrano essere favorevoli e disposte a concederla.

Basta aspettare, e non farsi del male.

Basta guarire e accettare la caduta.

Basta amarsi.

Ora e per sempre

Foto presa dal Web

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