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Diciannovesima contro ventesima, l’anticipo della 14^ giornata di Serie A sarà quello tra il Cagliari di Walter Mazzarri e la Salernitana di Stefano Colantuono, entrambe le compagini site nei bassifondi della classifica. Ripartire dunque il mantra dei tuoi tecnici, uno solo l’obiettivo, conquistare tre punti vitali per sperare nel sogno salvezza. Tra le fila sarde torna dal 1′ Dalbert, in mediana spazio a Grassi, tandem offensivo formato da Joao Pedro e Keita. Granata in campo con il tridente pesante ed inedito: Gondo, Djuric e Bonazzoli. Out Ribery, KO per un problema al ginocchio rimediato nel match contro la Sampdoria.

LE FORMAZIONI UFFICIALI:

CAGLIARI: Cragno; Caceres, Ceppitelli, Carboni; Bellanova, Marin, Grassi, Nandez, Dalbert; Joao Pedro, Keita.

SALERNITANA:  Belec; Veseli, Gyomber, Gagliolo, Ranieri; L. Coulibaly, Di Tacchio, Obi; Gondo, Djuric, Bonazzoli.

LA PARTITA

La prima azione degna di nota è dei padroni di casa con Carboni che imbecca Dalbert, brasiliano steso da Gyomber. Calcio d’angolo ravvicinato, cestinato però da Razvan Marin che spedisce alto sopra la traversa della porta difesa da Belec. Cagliari che cerca di imporre il proprio gioco e le proprie idee, Salernitana a protezione del fortino difensivo, sardi che prediligono il gioco sulle catene laterali con Nandez e l’ex nerazzurro. Al 14′ da registrare un tiro al volo dell’uruguaiano, sfera che non centra lo specchio di porta, 6′ più tardi è Joao Pedro a tentare la giocata, numero 10 che però viene anticipato da Gagliolo, provvidenziale nella circostanza la chiusura del difensore svedese. Al 24′ si mette in proprio Keita Balde, invitante il cross dalla destra di Bellanova, sul quale si avventa l’ex Lazio che tenta la magia in rovesciata, provando a bissare il goal splendido realizzato a Reggio Emilia, contro il Sassuolo, sfera che conclude la sua corsa alla sinistra di Belec. Tre giri di lancette e si fa vedere anche Gondo, destro del centravanti granata che scalda i guantoni di Cragno. Salernitana che prova ad alzare i giri del motore, azione personale di Ranieri sull’out mancino, cross radente l’erba sul secondo palo, non raccolto da nessun compagno di squadra. Esigui gli spunti del match, regnano paura e timore, paura di scoprirsi, timore di una situazione di classifica alquanto deficitaria. Al 40′ prima sotituzione del match, cambio forzato per Stefano Colantuono che dovrà fare a meno di Gondo, al suo posto Zortea. Sul finire di tempo sono ancora gli ospiti a mettere sotto pressione la difesa sarda, contropiede orchestrato da Bonazzoli, transitato da Zortea, conluso da Gagliolo in modo maldestro. Prima del duplice fischio occasione per Joao Pedro il cui colpo di testa viene neutralizzato da Belec. All’intervallo è 0-0 tra Cagliari e Salernitana. Seconda frazione di gara che si apre con un’occasione per parte: intraprendente ancora Zortea, cross prolungato da Djuric, Obi non aggancia per poco, al 48′ flirta con il vantaggio ancora Joao Pedro che, nel momento topico, scivola in area di rigore, non riuscendo a concludere in porta. Intorno alla mezz’ora bella combinazione tra Keita e JP, con quest’ultimo che scarica la palla a Marin che conclude alto. Mazzarri mischia le carte in tavola, entra Pavoletti per Dalbert, Cagliari che passa al tridente, missione tre punti per i padroni di casa. Forcing sardo che si traduce nel meritato vantaggio, proprio con Leonardo Pavoletti, lesto nel depositare in rete da due passi un perfetto assist del capitano rossoblù. Zampata vincente dell’ex centravanti del Napoli che fa 1-0, Sardegna Arena in festa. Colantuono non ci sta ed inserisce Simy, in luogo di Milan Djuric, Mazzarri risponde rinunciando a Keita e schierando Deiola. Al 90′ ecco quello che non t’aspetti con la Salernitana che perviene al pari: corner a favore dei granata, Zortea pesca Bonazzoli lasciato colpevolmente solo dalla retroguardia sarda, goal vitale per gli ospiti, doccia gelata per il Cagliari. Pareggio che premia senza dubbio la squadra di Colantuono, ma che in fin dei conti serve poco ad entrambe. La corsa alla salvezza si fa sempre più dura.

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