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E’ il primo maggio del 1886 quando diverse organizzazioni sindacali, tra le quali i Knights of Labor (Cavalieri del lavoro) scendono in tutte le piazze degli Stati Uniti per avanzare la rivendicazione di ridurre ad otto le ore di lavoro giornaliere.

Lo sciopero nazionale si estese per tutto il territorio americano ed ebbe luogo anche a Chiacago, dove il tre maggio i manifestanti, riuniti davanti la fabbrica di McCormick vennero attaccati dalla polizia senza motivo.

La situazione provocò l’indignazione dell’opinione pubblica, che il giorno successivo scese in piazza per appoggiare la protesta.

Il quattro maggio ad Haymarket Square un uomo lanciò un ordigno contro i poliziotti che presidiavano la piazza, uno di questi morì, facendo degenerare la protesta in uno scontro violento tra manifestanti e forze dell’ordine.

Otto persone furono arrestate ed individuate come colpevoli, sette di queste nell’anno successivo vennero condannate a morte, per due di questi la sentenza fu commutata in ergastolo.

Nonostante non vi fossero prove considerevoli, la giuria emise verdetti di colpevolezza per gli imputati.

La festa del primo maggio divenne ufficiale in EUROPA a partire dal 1889, quando venne ratificata a Parigi dalla Seconda Internazionale, mentre in Italia fu introdotta solo due anni dopo.

“Verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che strangolate oggi”

Furono queste le ultime parole di August Spies, uno dei condannati a morte.

E’ ancora lunga la strada da percorrere in tema di diritti e di lavoratori, ma non bisogna dimenticare mai da dove tutto ebbe inizio, sacrificando perfino la sua stessa vita.

Foto presa dal Web

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