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La fine di un’era, la fine della storia tra Roman Abramovich e il Chelsea. Società in vendita per circa 3 miliardi e il magnate russo donerà i proventi della vendita a una fondazione di beneficienza dedicata a tutte le vittime della guerra in Ucraina. Per i Blues è la fine di un’era durata 19 anni, che ha visto il club rinascere dai bassifondi del calcio inglese fino ad arrivare ai gloriosi successi del presente. I trofei sotto la sua gestione sono 21, quasi il doppio di quelli ottenuti nei precedenti 98 anni di storia. Parliamo di due Champions League, due Europa League, una Supercoppa Europea, un Mondiale per Club, cinque Premier League, cinque FA Cup, tre Coppe di Lega e due Supercoppe inglesi. Quando Abramovich raccolse l’eredità lasciata da Ken Bates, il Chelsea era 25° nel ranking UEFA, oggi è 4°. In campo internazionale la squadra aveva da qualche anno aggiunto in bacheca una Coppa delle Coppe, nel 1998, la seconda della sua storia, più la Supercoppa Europea.

Il suo primo acquisto fu Glenn Johnson dal West Ham, pagato circa 8,3 milioni. Subito dopo è la volta di Damien Duff: 24,5 milioni al Blackburn per uno dei giocatori rivelazione della Premier, all’epoca. Poi, ecco altri colpi da novanta come Crespo, Veron, Makelele. Da Claudio Ranieri e José Mourinho, passando per Carlo Ancelotti, Roberto Di Matteo, Maurizio Sarri e Antonio Conte, tutti allenatori di stampo italiano perché questo club con l’Italia ha da sempre un rapporto particolare, sin dagli anni di Gianluca Vialli e dello stesso Di Matteo.

Quelli di Abramovich al Chelsea sono stati anni importanti. Ci sono state delusioni, sconfitte, ma allo stesso tempo anche tante gioie e soddisfazioni. Una su tutte è la vittoria della Champions League sotto la guida di Di Matteo, dove il Chelsea per la legge dei pronostici non sarebbe dovuto andare oltre i quarti di finale e invece, anche con un pizzico di fortuna, è riuscito a ribaltare ogni pronostico e ad alzare al cielo la coppa contro il Bayern Monaco trascinato, tra le altre cose, dalle gesta eroiche di Didier Drogba, altra icona dell’era Abramovich, se non il simbolo del Chelsea insieme a pilastri come John Terry e Frank Lampard.

Dal 1905 al 2003 solamente 11 titoli in bacheca:

  • 1 Premier League
  • 3 FA Cup
  • 2 Coppe di Lega
  • 2 Community Shield
  • 2 Coppe delle Coppe
  • 1 Supercoppa Europea

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