Bere Dom Pérignon non è semplicemente aprire una bottiglia di champagne.
È un gesto che racchiude attesa, desiderio e una certa idea di perfezione.
Note di frutta matura, brioche, un tocco di mandorla. Ma più di tutto, c’è quella sensazione che fa pensare: sto bevendo un pezzo di storia.
Nasce solo negli anni in cui la vendemmia è all’altezza di una firma così leggendaria. E si sente. Nel palato, ogni sorso è profondo, mai invadente, sempre elegante, avvolgente e delicato.
Forse negli ultimi tempi bere Dom Pérignon è più una moda che un’esperienza, ma alla fine, nonostante la fama, è un po’ come indossare un abito su misura anche se poi stai a casa in pantofole, in un intimo comfort.
Quello che è certo, non è uno champagne da sbandierarne l’acquisto per un post social a chi più ne ha e meno ne sa.
Non è da bere distrattamente. È da gustare lentamente, magari mentre fuori piove, o durante una sera d’estate in terrazza.
E non serve un’occasione speciale: a volte, il brindisi più bello è quello che fai per te stesso.
Cheers




