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Le scuole devono riaprire.

Questa mattina, Venerdi 26 marzo h 10 in Piazza Caduti Civili di Brescia quartiere Pastena, si è tenuta una manifestazione autorizzata nel rispetto delle norme anticontagio, indetta dal Coordinamento scuole aperte Salerno, per richiedere il rientro a scuola in presenza.

Molte famiglie, docenti, bambini hanno aderito allo sciopero partecipando alla manifestazione, ma anche da casa molti utenti hanno spento il computer in segno di protesta. Gli interventi sono stati molteplici; le prime testimonianze del disagio vissuto in DaD vengono espresse soprattutto dai bambini. Zaini in spalla e cartelloni denuncia pullulano nella piazza di Pastena.  

“C’è una specificità che altre città non hanno. Le battaglie vanno combattute nel proprio territorio” dichiara una docente. C’è chi si appella ai principi sanciti dalla Costituzione e chi rammenta gli effetti secondari devastanti della chiusura, che non vengono presi in considerazione. Effetti di natura mentale dove i più a rischio sono proprio i teenager.

“Non vogliamo fare la DAD, voglio andare a scuola, non si può stare sempre chiusi in casa senza far niente” chiosa una bambina supportata dai suoi coetanei che reclamano un celere ritorno in presenza.

Molte mamme sono costrette ad essere accompagnate dai propri figli sul luogo di lavoro; molte richiedono la clemenza dei nonni per poter sopperire alle mancanze della scuola in presenza. Altre pagano profumatamente baby sitter o affidano i propri figli alle ludoteche.

Inoltre sono state rese note le statistiche relative allo screening nelle scuole dove su 7000 tamponi, solo 12 bambini sono risultati positivi al Covid-19. Questo dimostra come le scuole non siano fonte di contagio, affermano le famiglie campane. Ma c’è anche chi mostra maggiore preoccupazione per il prossimo futuro; mentre il Presidente del Consiglio parla di riaprire dopo Pasqua, l’ASL e il comune di Salerno rimangono fermi sulle attuali disposizioni nonostante le richieste per l’USCA scolastica (unità operativa speciale di medici) che consentirebbe alle scuole di fare tamponi veloci e impedire le chiusure.

Viene reso noto anche che saranno investiti soldi per far diventare la DAD un elemento strutturale della scuola da settembre in poi. Su questo appunto si è potuto percepire il totale dissenso dei presenti all’iniziativa.

Visto che la Costituzione garantisce il diritto alla salute e il diritto allo studio che devono andare di pari passo, è giusto che i bambini ritornino a scuola ma con tutte le dovute precauzioni, aggiungendo oltre alla verifica della temperatura corporea anche tamponi rapidi da fare in modo ricorrente nel prosieguo dell’anno scolastico. Per avere quindi, la garanzia del diritto alla salute, è necessario mettere seriamente in pratica tutte le misure di distanziamento sociale compresa la prevenzione. L’ASL, per questo motivo, dovrebbe garantire in modo assoluto un’organizzazione tale da poter prevenire il contagio e rendere possibile così la riapertura delle scuole in sicurezza senza chiusure a singhiozzi.

Domenica ci sarà una manifestazione analoga al Parco Pinocchio per richiedere anche la riapertura dei parchi pubblici.

Marzia De Nardo.

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