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La svolta, in risposta alla crisi, prevede di applicare il nuovo modello su tutti i 17 film in programma nel 2021, tra i quali numerosi blockbuster

Rivoluzione da pandemia a Hollywood, o meglio per le sale cinematografiche e il business della distribuzione di film. Warner Bros, gli storici Studios della grande fabbrica americana dei sogni e spesso globali oggi sotto l’ombrello del colosso mediatico e tlc AT&T, hanno annunciato la più drastica delle misure prese da Hollywood in riposta alla crisi. Hanno ribaltato il modello di lancio dei film al cuore di un’industria multimiliardaria: tutti i film che ha in programma nel 2021 – ben 17 – verranno rilasciati contemporaneamente nelle sale e in streaming, sul suo canale Hbo Max. E il cambiamento, secondo numerosi analisti, potrebbe lasciare tracce permanenti, anche passato il coronavirus.

L’accelerazione digitale

La decisione, al momento definita “temporanea” dai vertici di Warner, riflette la straordinaria accelerazione della trasformazione in corso sulle frontiere dell’intrattenimento. L’universo digitale è in forte espansione da ancor prima della pandemia, con il boom della domanda e dell’offerta dei servizi di streaming in concorrenza sempre più agguerrita tra loro e con il leader Netflix. Le case di produzione hanno progressivamente spostato la barra verso lo streaming, un processo culminato di recente anche con profonda riorganizzazione della struttura corporate, da Comcast a Disney, per dare preminenza ai nuovi asseti digitali, assicurare loro visibilità e contenuto di prim’ordine, dando la caccia a schiere di abbonati.

La crisi delle sale

Oggi si è aggiunta la debacle delle catene di sale cinematografiche, che non lascia alternative: sono paralizzate dal coronavirus e dalle restrizioni di salute pubblica su molti mercati chiave. E spesso sono a rischio di fallimento, impossibilitate a sostenere i costi in assenza di entrate al botteghino. In una spirale di pressioni, anche quando parzialmente aperte, le sale hanno risentito delle decisioni delle case produttrici, prima ancora dell’annuncio di Warner, di rinviare il debutto di influenti film per evitare flop nel clima di lockdown, o di indirizzarli direttamente sullo streaming.

Bufera sui titoli delle catene di cinema

Dimostrazione del rischio ora accentuato dalla mossa di Warner è stato il crollo dei titoli dei protagonisti delle sale. Amc, che ha criticato la decisione denunciando che il settore in questo modo sacrificherà considerevoli profitti, in poche ore ha ceduto il 16 per cento. Cinemark il 22%, Marcus il 13% e Imax il 6%. In calo anche le società che offrono pubblicità sul grande schermo. Amc ha incalzato che Warner sembra più interessata oggi a sussidiare Hbo Max che alla salute dell’intero comparto.

L’esperimento Wonder Woman

Warner aveva già annunciato un primo, significativo esperimento del nuovo modello: il potenziale blockbuster Wonder Woman 1984 sarà da Natale e per un mese sia su Hbo Max che nelle sale. Un esperimento al quale ha dato seguito. L’anno prossimo tra i più attesi film gestiti attraverso il nuovo regime ci sono titoli quali il remake di Dune, oltre a In The Heights e a una nuova sequel della popolare serie Matrix. Ancora, ci saranno Space Jam e un seguito di Suicide Squad.

I protagonisti dello streaming

L’ampiezza della decisione mostra come Hollywood preveda che in realtà l’impatto della pandemia si trascini ancora a lungo e forse lasci una eredità indelebile per le strategia di distribuzione a deciso favore appunto dello streaming. Un terreno ormai affollato e dove occorre quindi distinguersi. Oggi tra i protagonisti delle nuove piattaforme, accanto ai già citati Netflix e Hbo Max, si contano Peacock di Universal (Comcast), Diseny+ e Hulu di Disney e l’appena annunciato Discovery+, che tra i grandi azionisti vede il magnate dei media John Malone.

Pressioni economiche

Le pressioni economiche sul settore per esplorare e trovare nuovi equilibri, di audience e finanziari, per il futuro sono confermate dalle cifre. Il mercato globale dell’intrattenimento cinematografico aveva superato per la prima volta i cento miliardi di dollari di entrate nel 2019, alla vigilia della pandemia. Con oltre 42 miliardi al botteghino e già 58,8 miliardi nello home entertainment, dove motore della crescita era proprio lo streaming. L’anno scorso ancora il 76% di americani e canadesi sono andati al cinema almeno una volta. Ma l’85% dei più giovani e il 55% degli adulti consumano spettacoli via streaming e in particolare su device mobili. PricewaterhouseCoopers ha stimato che nel 2020 il settore risenta di un calo del 65,6% delle entrate, simile sia a livello globale che negli Usa. Si stima inoltre che una contrazione nei ricavi del cinema possa continuare fino al 2024.

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