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E’ tutto pronto per il Giubileo del 2025, che inizierà il 24 dicembre 2024 con l’apertura della Porta Santa. La macchina organizzativa, sapientemente coordinata da Mons. Remo Fisichella, ha approntato un articolato sistema di ausili per i pellegrini, di indirizzo per le loro attività spirituali, di ricezione per gli oltre 30 milioni di persone che parteciperanno a questo straordinario evento. Il motto del Giubileo è “Pellegrini di Speranza” (Peregrinantes in Spem), ed il logo è già tutto un programma. Vi sono quattro figure stilizzate che indicano l’umanità proveniente dai quattro angoli della terra, esse sono l’una abbracciata all’altra, proprio ad indicare la solidarietà e la fratellanza che accomunano tutti i popoli, la prima figura della fila è aggrappata alla croce, a simboleggiare non solo la fede che abbraccia tutto e tutti ma anche la speranza che non va mai abbandonata e della quale ciascuno ne ha bisogno, sempre e soprattutto nei momenti di maggiore necessità. Le onde che stanno sotto sono mosse, proprio perché il pellegrinaggio della vita non sempre si muove in acque tranquille. Ma nell’esistenza di ogni uomo si cerca, quasi d’istinto oltre che per fede, un appiglio, un punto fermo, ed ecco che la croce nel logo termina trasformandosi con un’ancora alla base, che fende le onde è dà sicuro appiglio. Sono previste tante iniziative ed esposizioni, tutte ad ingresso gratuito, sia in location deputate all’arte, come ad esempio i musei, ma anche nei luoghi in cui serve la speranza, come carceri e ospedali. Ormai anche l’inno del Giubileo sta entrando negli ascolti di tanti, scritto dal teologo prof. Pierangelo Sequeri, e musicato dal maestro Francesco Meneghello, compositore di Mantova, che ha superato una selezione cui hanno partecipato 270 musicisti di 38 Paesi. La prima registrazione dell’Inno è stata effettuata con il Coro dalla Pontificia Cappella Musicale Sistina. E’ attivo il portale del Giubileo, www.iubilaeum2025.va, in 9 lingue, funzionale e di facile consultazione, una vera e propria “finestra” sul grande evento, studiata e messa a punto anche per essere utilizzata agevolmente da ragazzi, giovani e adulti. Se si clicca su PARTECIPA si può iscriversi agli eventi e al pellegrinaggio verso la Porta Santa. Andando su AREA PELLEGRINI, ci si potrà iscrivere ed usufruire di tutti i servizi quali la “Carta del pellegrino”, partecipare agli eventi ed iscriversi alle case di accoglienza per la ricettività. Tutti vi potranno avere agevole accesso, singoli partecipanti, organizzatori di pellegrinaggi, gruppi parrocchiali, diocesani o di altre organizzazioni. E’ già disponibile sul web e su Play Store l’App del Giubileo “Iubilaeum25”, utilizzabile su tutti i dispositivi mobili. Sia su sito web che sulla App, si può consultare il calendario degli eventi, che saranno tanti, a partire dal 25 gennaio 2025, e dedicati anche alle varie categorie, come ad esempio le Forze Armate e di Polizia, gli artisti, il volontariato, gli ammalati, i diaconi, agli imprenditori, ai lavoratori, alle famiglie, ai musicisti, ai diversamente abili e a tante altre tipologie di persone in cammino nella buona volontà. Molti sono i sussidi già preparati e pubblicati, ciascuno potrà trovare quanto necessita per vivere in maniera più intensa ed informata il pellegrinaggio e l’intero periodo giubilare, basti pensare che vi sono, tra l’altro, ben 38 catechesi di Papa Francesco sulla preghiera (il 2024 è appunto l’anno della preghiera), e una serie di “Appunti sulla Preghiera” per vivere, singolarmente e quotidianamente, il momento profondo della preghiera personale. Un’occasione offerta a tutti, per un confronto sereno e serio su temi che non afferiscono solo alla sfera religiosa, ma si propongono come universali anche e soprattutto negli attuali tempi, ove speranza, pace, solidarietà, valori etici condivisi, dialogo e accoglienza si impongono con impellenza alla riflessione. Il giubileo, detto anche “anno santo”, venne istituito per la prima volta nel 1300 da papa Bonifacio VIII, al fine di aiutare ed accrescere in modo particolare il cammino di fede del credente, appunto, verso la santità. La sua ricorrenza era ogni 100 anni, ma Clemente VI portò l’intervallo a 50 anni, poi Urbano VI lo ridusse a 33 anni, età presunta di Gesù alla sua morte in croce; fu poi papa Paolo II, all’inizio del 1500, a definirne l’intervallo a 25 anni. Nell’epoca contemporanea vi sono state anche delle collocazioni che non hanno rispettato questa scadenza fissa, come nel 1933, ove papa Pio XII proclamò un anno santo straordinario a distanza di 1900 anni dalla morte di Gesù, così come nel 1983, quando Giovanni Paolo II istituì un anno santo ricordando il 1950° anniversario della redenzione. Ma il giubileo affonda le sua radici nella cultura biblico-ebraica, esso ricadeva ogni 50 anni ed era un tempo di affrancamento sociale e culturale durante il quale si riscopriva e viveva l’uguaglianza tra tutti, veniva ridata la libertà personale a chi ne era stato privato, condonati i debiti (quanto meno il capitale), e addirittura restituiti i terreni a coloro che li avevano persi dandoli in pegno o ipotecandoli. Insomma, un momento di grande speranza sociale. Non lasciamoci rubare la speranza.  

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