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La pasta, un vezzo non solo italiano.

La storia della pasta è un racconto controverso: c’è chi sostiene che sia nata in Cina, chi invece che sia in assoluto italiana.

In realtà, i cereali sono alla base dell’alimentazione già 8000 anni a. C.; Quello che oggi definiamo il “formato” pasta, sembrerebbe essere nato indipendentemente sia in Cina, dove si prediligeva la farina di miglio, sia nel bacino mediterraneo dove si facevano paste a base di frumento, orzo, farro e anche miglio, che venivano macinati fra due pietre e addizionati d’acqua e successivamente cotti all’aria aperta o arrostiti, dando luogo alle laganae o tractae.

Nel 1200 tutta la pasta prende il nome di “maccheroni”, da “ammaccare” , il modo cioè di impastare.

E successivamente in Liguria viene inventata la pasta essiccata, primato che verrà tenuto fino al 1800, quando prende piede l’industria della pasta a Gragnano e si espande sulla costa campana, e

a questo punto,il più importante cereale è il frumento di grano.

Che sia pasta lunga o corta, secca o fresca, o perché no ripiena, la pasta è un piatto amato in tutto il mondo, e in base anche al condimento e salse che verranno impiegate per condirla, diverso sarà la tipologia di accostamento al vino che ne verrà tratto.

È bene sottolineare una linea cardine: l’abbinamento si costruirà sulla tendenza dolce della pasta, e poi si perfezionerà con gli ingredienti aggiunti. 

Una pasta speziata, condita con un sugo di carne, insaporita da un aggiunta di formaggio stagionato, vorrà un vino rosso con una buona morbidezza, che non dimentichi però un delicato tannino.

Se condita con del sugo di pomodoro, invece, la tendenza acida di quest’ultimo imporrà la scelta di un vino rosso leggero o rosato, appunto per attutire la già presente acidità del piatto.

Se, ancora, la pasta fosse condita con verdure, si potrà optare per un vino bianco morbido o fresco, in base alle preferenze.

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