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La Serie A ha da tempo perso le tracce di tre allenatori di grande esperienza, carisma, professionalità e, ovviamente, competenza calcistica. Stiamo parlando di Massimiliano Allegri, Luciano Spalletti e Walter Mazzarri, tutti e tre provenienti dalla produttiva scuola di allenatori della Toscana.

Allegri e Mazzarri, entrambi livornesi, sono sicuramente dei profili che non ci impiegheranno molto nel risedersi in panchina, soprattutto il primo che dalla sua ha un curriculum piuttosto importante costruito tra Milan e Juventus. E’ ormai nell’aria da tempo un suo ritorno, molto probabilmente, fuori dai confini nazionali, ma non è da escludere anche un ritorno in Italia in qualche squadra che sta faticando ad ottenere risultati sia a livello di classifica che dal punto di vista del gioco.

Mazzarri, invece, potrebbe rivelarsi una grande occasione per chi, nella prossima stagione, vorrà centrare una salvezza tranquilla e, perché no, provare anche a sognare un piazzamento europeo. Il suo nome non suscita mai grandi rumoros, non è mai stato etichettato come il tecnico del “calcio champagne” ma nonostante ciò è molto pratico e sa portare a casa sempre il massimo dai propri calciatori. Basti pensare al miracolo fatto con la Reggina nell’anno di Calciopoli, il capolavoro alla Samp con il ritorno in Champions League, gli anni d’oro a Napoli, e una parentesi, se pur breve, all’Inter che ha comunque portato al massimo risultato con una squadra che all’epoca era lontana parente di quella di adesso.

Discorso diverso per Spalletti, anch’egli fermo da tempo. E’ un allenatore che dev’essere allineato alla fascia dove risiede Allegri, ossia quelli che hanno avuto la fortuna e le opportunità di allenare e vincere in grandi piazze. Anni importanti a Udine, la grande salvezza ottenuta ad Ancona, i successi con la Roma, l’esperienza importante in Russia con lo Zenit, e la graduale costruzione dell’Inter del presente, perché se i nerazzurri son rinati lo devono anche un pò a Spalletti. E, nonostante ciò, anche lui è fermo, ma così come Allegri e Mazzarri è solamente una situazione temporanea. Magari, nella prossima stagione, potranno di nuovo salutarsi da avversari regalandoci belle partite.

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