La parola scaramanzia ha un collegamento diretto e incontestabile con Napoli. La superstizione si innerva in ogni aspetto della vita vissuta tra i vicoli di quella città che sembra poggiare le fondamenta culturali, soprattutto a partire dal ‘700, su una forma di tutela esterna tenuta in forte considerazione: gli amuleti.

…e la scaramanzia

Sebbene antropologicamente ben noti a società di molto antecedenti, a Napoli il sapore è tutto diverso. Slegati da qualsiasi altra forma di credo, corni e ferri di cavallo, tra gli altri, sembrano avere vita e tradizione propria e sussurrarci “non si sa mai”.

L’incertezza per i Napoletani, popolo abituato ai cambiamenti repentini e turbolenti, è uno dei mali principali e la scaramanzia è volta con ogni probabilità a colmare quel vuoto. Non si può avere tutto sotto controllo, per questo si ripone cieca fiducia nella sorte, cercando di propiziarsela.

Peppino de Filippo ha catturato in una rappresentazione questo movimento intrinseco che anima la sua città e mette in scena nel 1942 Non è vero, ma ci credo.

Rappresentazione teatrale

Una riuscitissima riproposizione si è tenuta ieri, 19 ottobre, al Piccolo Teatro Franz Muller a Sarno, regalataci dalla compagnia La quarta scena.
Durante i 3 atti, i protagonisti sono riusciti a tenere sempre viva l’attenzione del pubblico che ha rotto più di una volta la quarta parete, a testimonianza dell’interesse crescente per ogni singola scena.

La ben nota trama sottolinea quanto sia difficile per l’uomo affrontare e prendere di petto le proprie paure, sebbene irrazionali e anche se si palesa la prova della loro insensatezza, il sottotesto rimane sempre il “non rischiamo”.

Estratti di interviste agli attori

Cos’è per lei il teatro?

Un’emozione senza fine che dà scariche di adrenalina uniche. Alla base della riuscita degli spettacoli teatrali per compagnie amatoriali come la nostra c’è la collaborazione, in quanto ogni aspetto è curato nei minimi dettagli esclusivamente da noi. Il teatro è un’opportunità di confronto immensa, ci permette di capire non solo dove siamo arrivati, ma anche dove possiamo arrivare. Il bello del teatro, inoltre, è che ogni messa in scena è unica, da qui deriva l’adrenalina.

–Francesca Bruno, presidente dell’Associazione teatrale “La quarta scena”

Senza svelare amuleti e riti scaramantici che avete nella compagnia, ci racconta in anteprima cosa vedremo stasera?

Ci saranno tantissime risate e i colpi di scena non mancheranno. Noi saliamo sul palco solo per divertirci e divertire il pubblico, non per impressionare, quindi non posso dirti nulla, è solo da vivere!

-Mario Ferri, vicepresidente dell’Associazione teatrale “La quarta scena”

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