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Un appello alle federazioni, un appello agli organi preposti. Di spessore il comunicato apparso quest’oggi (27 dicembre 2021) sul sito ufficiale della Fiorentina, nel quale, sotto la supervisione del patròn Rocco Commisso, il club viola ha “provato” a delineare un decalogo, 10 regole per un calcio più sano ed equilibrato, per un calcio decisamente più sostenibile. In tal senso i dati sono infatti allarmanti: nel 2019, così come riferito dal presidente FIFA Gianni Infantino, 7 sono stati i miliardi mossi sul fronte del calciomercato, 700 addirittura i milioni finiti nelle tasche degli agenti. Una cifra macroscopica che, anno dopo anno, sessione dopo sessione, sta logorando le società che, di fatto, divengono sempre più ostaggio dei procuratori. La moda odierna è ormai “la fuga a 0” degli atleti, innumerevoli i casi: centro nevralgico in queste ultime sessioni di calciomercato è certamente stato il Milan di Maldini e Massara, che ha registrato nella scorsa estate gli addii di Donnarumma e Calhanoglu, club rossonero che si troverà presumibilmente nella medesima situazione anche l’estate prossima, complice la grana Kessiè che stenta a risolversi. Svariati gli attori protagonisti che animeranno i prossimi mesi, tra incontri interlocutori, riunioni che porteranno quasi sicuramente al tanto agognato prolungamento contrattuale, e casi nei quali le speranze sono appese ad un filo con annessa fumata nera all’orizzonte. Paulo Dybala, Lorenzo Insigne, Marcelo Brozovic, Andrea Belotti, Alessio Romagnoli, Henrikh Mkhitaryan, Ivan Perisic, Dries Mertens, Josip Ilicic, Zlatan Ibrahimovic, senza dimenticare sullo sfondo quel Dusan Vlahovic, il cui contratto scadrà nel 2023, questi sono alcuni dei nomi più prestigiosi sui quali drizzare le antenne a partire proprio dal 1 Febbraio 2022, momento in cui ci sarà possibilità di accordarsi con un nuovo club, strappando l’offerta economicamente più ricca e soddisfacente.

E’ ormai chiaro, palese e lapalissiano che il calcio sia sull’orlo del baratro, in un punto di non ritorno, e in tal senso va letta la proposta della Fiorentina, proposta indirizzata ai massimi organi italiani (FIGC) ed europei (FIFA e UEFA). L’idea? Un decalogo, meri e semplici progetti per l’appunto, volti a riequilibrare l’intero sistema pallonaro.

1. Un limite alla percentuale sul trasferimento, dove le commissioni ai procuratori non dovranno superare il 5% del valore di trasferimento del giocatore;

2. Un’unica commissione, il procuratore potrà avere il mandato da una sola delle parti, così come sarà pagata la commissione soltanto da una delle parti, preferibilmente dal Club acquirente;

3. Procure singole, in ogni trasferimento, il procuratore potrà rappresentare solamente il calciatore; 

4. Un nuovo sistema di solidarietà per parametri zero, per tutelare le Società che, pur avendo investito nella formazione continua dei calciatori, vedono comunque andare via alcuni di essi a fine contratto e dunque senza che ci sia un corrispettivo di trasferimento pagato all’ultimo Club (parametro zero).In particolare questo meccanismo dovrebbe remunerare l’ultima Società con cui il giocatore aveva in essere il contratto portato a scadenza, utilizzando come base di calcolo: a) il valore del giocatore riconosciuto dal mercato b) il salario che il calciatore prenderà dalla nuova Società c) le eventuali commissioni pagate al procuratore con riferimento a tale accordo;

5. Solo le Società autorizzate a trattare, nel periodo di durata del contratto del calciatore, solamente il Club venditore potrà negoziare il prezzo del trasferimento con il Club acquirente, a meno che il Club venditore conceda per iscritto l’autorizzazione al procuratore del calciatore a partecipare alle trattative;

6. Durata dei contratti più lunga, la FIGC dovrebbe trovare una soluzione con la possibilità di prolungare i contratti dei calciatori almeno fino a 6 anni (5+1), come già avviene in Premier League (sebbene si ritenga opportuno considerare la possibilità che i contratti nell’ordine di milioni di euro possano durare fino a 10 anni);

7. Un limite alle commissioni, dove le commissioni ai procuratori sui contratti dei calciatori non dovrebbero superare il 3% della retribuzione lorda del calciatore; 

8. Altre fonti di guadagno per i procuratori, che potranno incassare ulteriori commissioni da altri accordi da stipulare con i calciatori (come i diritti di proprietà intellettuale, i diritti mediatici o gli accordi di sponsorizzazione) purché questi non contravvengano agli impegni contrattuali tra il calciatore e il Club; 

9. Camera di compensazione, per avere sotto controllo e tracciati i pagamenti effettuati a favore degli agenti;

10. Totale trasparenza, tutte le commissioni versate ai procuratori dovranno essere riferite su base annuale dai Club a FIFA, UEFA, FIGC (in Italia) e al Fisco nazionale. 

FONTE FOTO: pixabay.com/official website Fiorentina


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