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“La solidarietà del genere umano non è solo un segno bello e nobile, ma una necessità pressante, un ‘essere o non essere‘, una questione di vita o di morte.”

Immanuel Kant

Si è tenuta nel tardo pomeriggio di oggi, presso la Sala Consiliare del Comune di Airola la donazione di cinquanta colombe in vista della Santa Pasqua al sindaco dott. Michele Napoletano.

Ad elargire il dono, simbolo di pace e speranza sono stati: Anna Moniello dirigente della nascente associazione “La casa di Nicolò” e Franco Pepe direttore del supermercato Conad.

L’iniziativa è stata accolta da subito con grande sensibilità e apertura da parte del Primo cittadino Napoletano, il quale nei prossimi giorni, attraverso la collaborazione della Protezione Civile di Airola provvederà alla distribuzione concreta presso diverse famiglie del medesimo territorio.

Colpisce ancora una volta, la solidarietà degli esseri umani, che in questo periodo di grave crisi si dimostra l’unico strumento in grado di fornire una speranza per il futuro.

L’azione è la sola forza della quale si dispone per fornire un cambiamento tangibile e se a farlo è il semplice bene comunitario, esso va lodato.

Poche settimane fa, il direttore Pepe ha subito un furto all’interno del suo esercizio commerciale, ma questo non lo ha spinto a chiudersi nel suo egoismo o diffidenza verso il prossimo, ancora una volta ci ha creduto, lasciando vincere una legge interiore superiore: quella della fratellanza.

Storia non meno importante, è invece quella che scava e affonda le sue radici nella nascita dell’Associazione “La casa di Nicolò”. Fortemente voluta dalla Moniello questa è stata creata allo scopo di sostenere famiglie di bambini affetti dal “disturbo dello spettro autistico”. Il loro intento è quello di far conoscere questa patologia, di assicurare un supporto morale, una voce a tutti coloro i quali si sentono troppo spesso abbandonati dalle istituzioni, di tutti coloro i quali si sentono abbandonati senza ver nemmeno avuto il diritto di parlare.

Stupisce ancora quindi, l’inclinazione a far del bene all’interno di questa società tutta concentrata su se medesima, che prende spunto da donne e uomini comuni, semplici. Esseri che molto spesso preferiscono rimanere nell’anonimato, e che in fondo, non posso non definirsi eroi.

È grazie a loro se tutto non sarà andato perduto, se potrà auspicarsi una nuova alba, dopo l’oscurità delle tenebre, se la morte e la vita stessa avranno un giorno, un senso.

Chi si volta dall’altra parte ha già perso, chi dimentica è complice.

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