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Sanremo si è concluso e ancora una volta le polemiche non sono mancate.

Vincitori di questa settantunesima edizione sono stati i Maneskin, seguti da Fedez e Francesca Michielin, e infine da Ermal Meta, che ha ricoperto la terza posizione. Ciò che ha suscitato più critiche sui social è stato proprio il secondo posto di Fedez e Michielin.

Il rapper che è salito per la prima volta sul palco dell’Ariston, ha detto che questa esperienza, per lui è del tutto nuova. “Lavorare con Francesca su questo brano è stato un modo per esorcizzare la noia che stiamo vivendo in questo periodo”. Situazione inversa per la Michielin che invece, già nel 2016 aveva partecipato al Festival della canzone italiana con “Nessun grado di separazione”.

“Chiamami per nome” è il brano dei due artisti, i quali già in precedenza avevano avuto modo di collaborare insieme, la prima volta nel 2013 per Cigno nero, poi per Magnifico.

Durante il lockdown, Fedez e Michielin hanno suonato insieme a distanza e da quella esperienza è nata l’idea di scrivere una canzone a quattro mani per Sanremo. I due artisti hanno coinvolto anche Mahmoud, al quale la giovane cantante, in una intervista rilasciata per Confidenze, ha detto di rivolgersi spesso per le melodie, perché sa valorizzare le voci femminili.

Fino a questo punto non ci sarebbe nulla di anormale, ma l’episodio che ha generato polemiche è stato, in particolare, l’appello fatto su Instagram da Chiara Ferragni. L’ influencer e moglie del rapper, l’ultimo giorno del Festival ha chiamato a raccolta i suoi 23 milioni di follower invitandoli a votare Fedez e Francesca mandando un sms al 4754751 con il codice 11.

Il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) ha chiesto alla Procura di Roma di aprire una indagine urgente sul caso, accertando le responsabilità penali per Chiara Ferragni e Fedez. Ha richiesto inoltre, all’ Antitrust, Agcom e Rai di avviare istruttorie volte ad annullare la classifica finale di Sanremo 2021 o, in subordine, annullare tutti i voti espressi in favore della canzone di Fedez, tenendo conto che il regolamento del Festival prevede che l’inosservanza dei divieti in tema di televoto comporterà l’immediato annullamento delle votazioni così effettuate.

Ai microfoni di RTL 102,5 Fedez ha replicato dicendo: “Una moglie sostiene un marito e viceversa, mi sembra normale che mia moglie lo abbia fatto”.

Insomma, adesso non è questa la sede per discutere e decretare quale sia la posizione giusta dalla quale schierarsi, ma piuttosto riflettere sul potere dei social e degli influencer.

Chi sono gli influencer?

Personaggi popolari in Rete, che hanno la capacità di influenzare le scelte e i comportamenti di un gruppo definito utenti, e potenziali consumatori utilizzando strategie di comunicazione e marketing.

È questa la nuova macchina che si è dispiegata con l’avvento dei social media, è questa una delle nuove aspirazioni delle generazioni future. Pubblicare e postare di continuo, essere seguiti, ricevere milioni di like, piacere a tutti.

L’appello fatto dalla Ferragni mette in evidenza il potere di cui un influencer è capace.

È necessario però, presupporre sempre, dall’altra parte dello schermo un pubblico dotato di coscienza critica. La vera accusa, in fondo non sarebbe quella di essere al passo con i tempi, usufruendo della tecnologia avanzata che ci accompagna nella vita di tutti i giorni, piuttosto nell’uso consapevole che si esercita di questa. Non è sbagliato nulla, se usato per veicolare i messaggi giusti, se accolto, dall’altra parte per riflettere, vivere un momento di spensieratezza, o indignarsi e quindi prendere una posizione, in un mondo che ci vuole tutti uguali: omologati.

Nessuno deve costringere nessun altro a fare qualcosa contro la sua volontà, e questo vale sia nella vita vera, che in quella virtuale. L’influencer non fa altro che esercitare la sua professione, quindi bisogna soffermarsi ancora una volta sull’importanza che devono ricoprire oggi più che mai, l’istruzione, la famiglia e la società fornendo ai giovani gli strumenti giusti per poter scegliere e schierarsi in modo consapevole.

Fondamentale risulta non solo tenere corsi universitari per diventare influencer, ma formare anche la schiera di utenti che utilizzano i social.

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