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Venerdì 23 febbraio gli studenti, degli Istituti Superiori di Pisa e di Firenze, hanno manifestato contro il conflitto in Palestina.

È partito come uno sciopero studentesco sotto il nome di “Studenti per la Palestina”, ad organizzarlo il Collettivo Universitario Autonomo Pisa e Cambiare Rotta (quest’ultima è una formazione politica giovanile comunista).

Alle ore 9.30 del 23 febbraio in Piazza Dante il corteo, composto da non più di 100 ragazzi, ha percorso via San Frediano per arrivare in Piazza Cavalieri.

L’intenzione dei manifestanti era posizionarsi davanti alla Normale, date infatti le contestazioni portate avanti contro il sistema di formazione e informazione nazionale, colpevole, secondo gli attivisti, di “una continua narrazione errata e manovrata che promuove ed incentiva la guerra coloniale di Israele.”

L’accesso alla piazza è stato però sbarrato dalla Polizia, in assetto antisommossa.

Oltre 70 docenti hanno firmato una nota in cui condannano i fatti: “Profondamente turbati dalle immagini di inaudita violenza esercitata dalla Polizia di Stato su gruppi di studenti, molti dei quali minorenni, che stavano manifestando a volto scoperto e a mani nude la loro contrarietà alla guerra

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, commenta i fatti accaduti: “L’autorevolezza delle forze di Polizia non si nutre dell’uso della forza ma affonda nel sacrificio di centinaia di caduti nella lotta al terrorismo e alla criminalità, nella leale difesa delle istituzioni democratiche anche negli anni più bui della Repubblica, nella capacità di accompagnare con equilibrio e professionalità lo sviluppo della società italiana“.

 Piantedosi definisce “del tutto inaccettabili perché false e strumentali le polemiche sollevate contro il governo con l’obiettivo di accreditare nell’opinione pubblica la narrazione di una presunta strategia tesa a impedire la libera manifestazione del pensiero“.

Il ministro ribadisce la fiducia del Governo verso le forze dell’ordine. ”Massima fiducia di tutto il governo nei confronti delle forze di polizia, gli uomini e le donne in divisa, ha detto, sono servitori dello Stato e lavoratori che svolgono un ruolo fondamentale a presidio della sicurezza e della legalità

In seguito all’ evento fu Rimossa Silvia Conti, funzionaria di polizia a capo del reparto mobile della polizia di Firenze, che fornisce squadre anche alla questura di Pisa per l’ordine pubblico.

Secondo quanto fanno sapere fonti della sicurezza, il cambiamento era già in programma prima dei fatti di Pisa e non avrebbe quindi a che vedere con le manganellate degli agenti e la relativa inchiesta in corso. A quanto si apprende dalle stesse fonti, Conti non avrebbe infatti avuto alcun incarico operativo nella gestione dell’ordine pubblico. I suoi compiti sarebbero stati limitati all’invio delle squadre di agenti richieste dalle due questure di Pisa e Firenze, ma le squadre sarebbero poi state affidate al funzionario della Questura locale che gestisce l’ordine pubblico.

Fonte :TG LA7

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