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La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne ricorre ogni anno il 25 novembre.

Perché il 25 novembre?

Questa data fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981, in memoria dell’orribile assassinio delle tre sorelle Mirabal, icone rivoluzionarie avvenuto il 25 novembre 1960.

Nel 1993 l’assemblea dell’ Onu rese ufficiale tale data invitando i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno.

Chi erano le sorelle Mirabal?

Patria, Minerva e María Teresa Mirabal, assieme ai loro mariti, erano delle attiviste del “Movimento 14 giugno”, un gruppo politico clandestino dominicano che si opponeva alla dittatura di Rafael Leónidas Trujillo. Nate tra il 1924 e il 1935, morirono lo stesso giorno: il 25 novembre. Le tre sorelle, a causa della loro militanza, nel gennaio del 1960 furono arrestate e incarcerate. In carcere rimasero pochi mesi a differenza dei loro mariti, che continuarono a rimanere nella prigione Puerta Plata. Il 25 novembre del ’ 60, Patria, Minerva e María Teresa, mentre stavano andando in auto a far loro visita in carcere , furono fermate dalla polizia, condotte in una piantagione di canna da zucchero e uccise a bastonate. Poi, una volta uccise, i militari di Trujillo rimisero i loro corpi in macchina e tentarono di simulare un incidente.

Sono passati molti anni da quella tragedia, e ad oggi la violenza sulle donne è ancora una realtà molto viva. Negli anni ha assunto forme diverse: verbale, psicologica, di rete, domestica, di genere, sessuale, ma anche il body shaming e le varie forme di discriminazione e di bullismo rientrano nella triste storia della violenza.

Il 25 novembre si ricorda la tragedia delle sorelle Mirabal, si manifesta per l’eliminazione della violenza sulle donne, e si spinge ogni vittima silenziosa ad avere il coraggio di guardare la violenza negli occhi e denunciarla, affinché finisca di generare tragedie. La violenza va raccontata senza vergogna. Ogni donna ha il diritto di essere libera da pressioni fisiche e morali. Nessuna donna dovrà subire ancora.

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