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Quando si respira l’aria di Sorrento, poi, non se ne può più fare a meno.
E non lo trascrivo perché sono di parte o perché dista un’ora da casa mia.
E’ perché, Sorrento, profuma di leggerezza, di spensieratezza e – perché no – di nostalgia “buona” cioè riflessiva.
Come una vecchia canzone ci fa rivivere ricordi, sensazioni e speranze di un tempo ormai remoto che, rievocandolo, ci stupisce di come si sia evoluta la vita.

Ecco, la prima volta a Sorrento mi sono “persa”, con la seconda “ritrovata” e con la terza “riscoperta” ammaliata… dal suo Chiostro di San Francesco.

Ma andiamo per gradi.
Chi è Sorrento?

Surriento 
Posta lungo la costa del mar Tirreno nel Golfo di Napoli, Sorrento, è una cittadina costiera della Penisola sorrentina – a cui ha dato il nome – edificata su una scogliera che la separa dal suo porticciolo.
E’ famosa, non solo per Piazza Tasso, ma soprattutto per il suo panorama poiché collocata di fronte alla baia di Napoli.

Le sue origini, sono state attribuite agli antichi Greci anche se le prime popolazioni che l’hanno abitata sono stati popoli prettamente italici (Etruschi e Osci).
Nel IV secolo, poi, fu conquistata prima dai sanniti e successivamente dai romani trasformandola in una delle località di maggior rilievo turistico dell’impero romano in quanto, l’intero Golfo di Napoli, divenne luogo d’ozio e ristoro dei cittadini abbienti.
Ma con la caduta di quest’ultimo e con le conseguenti invasioni barbariche, l’intera penisola, visse un periodo di caos poiché sottostò a molteplici domini (goti, longobardi e bizantini) fino a diventare un ducato autonomo.
Nel 1558 fu saccheggiata dai pirati saraceni e ciò la obbligò ad intervenire tutelandosi con la costruzione di torri di avvistamento.
Nel 1648, durante il periodo delle rivolte antispagnole, sopravvisse ad un’assedio di 14 mesi da parte delle armate di Giovanni Grillo.
Ed, infine, nel corso dell’ottocento divenne una celebre destinazione turistica accogliendo i giovani eredi delle famiglie più ricche d’Europa come la zarina di Russia che vi soggiornò nella primavera del 1873.

“Sorrento ha una facciata aperta sul mare, ma l’interno è segreto.”
Cit. Guido Piovene

Chiostro di San Francesco
Nel centro storico di Sorrento e a pochi metri da Piazza Sant’Antonio – o meglio nelle vicinanze della Villa Comunale – è possibile ammirare uno dei monumenti più antichi della Penisola: il Chiostro di San Francesco.
D’epoca trecentesca, questa suggestiva struttura si distingue per un’architettura a dir poco unica.
Infatti, fu costruita sui resti di un monastero del VII secolo ed è una perfetta fusione di stili architettonici diversi, provenienti da templi pagani ed altri scavi archeologici.
Ciò, con un occhio più attento, lo si può notare dalle sue colonne tutte diverse tra loro sia per altezza che per le decorazioni.

Ricco di fiori, piante ed alberi ornamentali – il Chiostro – è comparabile ad un luogo da fiaba poiché, con la sua tipica struttura ad archi, sembra riportare il visitatore indietro nel tempo e in un’antica favola del mondo arabo.
Nel periodo estivo, poi, si trasforma nella dimora di esposizioni d’opere d’arte e ospita l’Estate Musicale Sorrentina, un’appuntamento legato alla musica classica che prevede la partecipazione di artisti provenienti da ogni parte del mondo.

Infine, fu restaurato nei primi decenni del Novecento.

Dunque, la prima volta a Sorrento mi sono “persa”, con la seconda “ritrovata” e con la terza “riscoperta” ammaliata… dall’imprevisto, dal volere è potere e, perché no, dalla magia del rimettersi in gioco.

Perdersi è un modo pericoloso per ritrovarsi.

Alla prossima fermata,
Martina

Credit Photo: Martina Farina

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