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Renato Carosone ci aveva visto lungo già nel lontano 1956, anno nel quale milioni di italiani ballavano e cantavano sotto le melodie di “Tu vuò fà l’americano”. Nell’era moderna, gli stessi italiani travestiti, però, da calciatori, hanno provato sulla loro pelle cosa significa sbarcare davvero negli Stati Uniti per assaporare il gioco del calcio, uno sport che è sicuramente in netta crescita rispetto agli anni passati ma che a livello di blasone non sarà mai come i top campionati europei. L’America si sa, è territorio di NBA e NFL principalmente, tutto il resto viene messo in secondo piano.

Sono tanti i calciatori passati per gli USA. Walter Zenga nel 1997, dopo l’esperienza al Padova, decide di chiudere la carriera con la maglia del New England Revolution. Alessandro Nesta, dopo anni di altissimo livello con le maglie di Lazio e Milan, sbarca al Montréal Impact, squadra canadese militante nella Major League Soccer. Stesso discorso anche per Marco Donadel, Matteo Ferrari, Bernardo Corradi e Marco Di Vaio. Nel 2016, Antonio Nocerino vola all’Orlando City, squadra dove milita anche il suo ex compagno di squadra Kaka. L’anno dopo è il turno di Andrea Pirlo, il quale sbarca ai New York City per chiudere la carriera.

Foto di “11contro11”

In passato anche Giuseppe Galderisi ha giocato negli Stati Uniti. Nel 1996, a stagione in corso, lascia Padova per chiudere la carriera con i New England Revolution e i Tampa Bay Mutiny, dove conquisterà anche una Supporters’ Shield.

E in panchina? Come allenatore possiamo citare Roberto Donadoni che, dopo dieci anni di Milan, nel maggio del 1996 si trasferisce nella MLS con la maglia dell’allora New Jersey MetroStars, oggi New York Red Bulls, per una breve parentesi che si concluderà poco più di un anno dopo con il ritorno a Milano.

Oggi gli scenari del “Made in Italy” americano sono tutti puntati su Sebastian Giovinco e soprattutto Lorenzo Insigne, ormai prossimo a vestire la maglia del Toronto. La “Formica Atomica” ha lasciato l’Italia nel 2015 dopo tre stagioni con la maglia della Juventus. In Canada è ormai un’icona per squadra e tifosi, visti anche i suoi 68 gol in 114 presenze.

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