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Se Belgio e Olanda hanno ufficialmente deciso di fermare tutto per il bene di tutti, anche la Spagna potrebbe presto percorrere questa via. I numeri del rapporto contagi-vittime è molto elevato, superiore anche a quello dell’Italia, ed è per questo motivo che la Liga potrebbe seriamente essere sospesa. “Sarà un calcio diverso, non solo per l’assenza del pubblico – ha dichiarato Rafael Ramos -. Quando si tornerà a giocare i calciatori non avranno lo stesso tipo di contatto a cui siamo abituati.Dobbiamo ancora valutare se le squadre potranno alloggiare in hotel prima della partita, ma durante i 90 minuti cambieranno alcune cose. Saranno vietate le mischie sui calci d’angolo. Mentre il rischio di contagio attraverso il contatto con il pallone sarà scongiurato grazie alla disinfezione dello stesso all’inizio e alla fine della partita. E questo riguarda tutto il materiale utilizzato, incluso il terreno di gioco: contrarre il coronavirus toccando una palla sterilizzata su un campo sterilizzato sarebbe davvero difficile”. 

Per poter concludere la stagione 2019/20, la Liga ha stabilito un rigido protocollo da seguire in quattro fasi: allenamento individuale o in coppia, allenamento in piccoli gruppi, allenamento di squadra, partita. Solo quando le prime tre fasi si saranno dimostrate efficaci nel prevenire nuovi casi di contagio, si passerà alla classica partita. E qui, bisognerà rispettare nuove regole.

Tuttavia, però, nonostante questo protocollo, il Ministro della Salute della Spagna Salvador Illa si è dimostrato piuttosto scettico a riguardo, ed è per questo motivo che il campionato spagnolo potrebbe presto decidere di fermarsi anche se anche qui, come in Italia, gli interessi sono molteplici. “Pensare che lo stato di allarme possa finire tra 15 giorni mi sembra affrettato – ha dichiarato Illa -. Bisogna aspettare e capire come evolve la pandemia.Senza dubbio, in questo momento sarebbe sconsiderato affermare che il calcio professionistico sarà in grado di riavviare la propria attività prima dell’estate”.

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