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L’attrice, che ha girato l’ultimo film nel 2014, spiega i motivi che l’hanno spinta a dire basta: «Non avevo tempo per nient’altro, volevo riprendere il controllo».

Era la vigilia di Natale del 2014 quando nelle sale americane usciva «Annie – La felicità è contagiosa», l’ultimo film a cui ha partecipato Cameron Diaz nella sua carriera di attrice. A sei anni di distanza, e a due dalla conferma ufficiale del suo ritiro dalle scene, l’ormai ex diva del cinema rivela perché ha deciso di dire basta con le riprese: «Il problema è che quando sei sul set, Hollywood ti possiede».

«Devi essere lì 12 ore al giorno, per mesi, e non hai tempo per nient’altro», ha spiegato all’amica Gwyneth Paltrow durante il suo podcast «In Goop Health». «Tu mi capisci, molti altri credo di no perché non è facile da spiegare. Lavorare a quel livello ed esporsi così tanto pubblicamente ti crea moltissimapressione: c’è come un’energia che ti travolge quando sei sotto i riflettori nei panni dell’attrice».

«Va detto inoltre che gli attori a Hollywood sono pure infantilizzati», ha aggiunto Cameron, che compirà 48 anni a fine mese. «Sono messi in una posizione in cui tutti si prendono cura di loro, non deve succedergli niente perché sono le star del film, altrimenti si blocca tutto. Ho lasciato il cinema anche perché avevo bisogno di capire se ero ancora in grado di cavarmela da sola e di affrontare il mondo».

Una scelta che Cameron, originaria di San Diego, non rimpiange assolutamente: «Ho capito che avevo delegato parti della mia vita ad altre persone e loro se l’erano presa. Ho capito che dovevo riprendere il controllo, assumermi le responsabilità, riparare alcune relazioni e costruirne altre». Così, nel 2015 è arrivato il matrimonio con Benji Madden e alla fine del 2019 la figlia Raddix con madre surrogata.

«Avevo bisogno di prendermi cura di me stessa. Ora, finalmente, sento la pace nella mia anima».

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