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Sono stati due giorni davvero turbolenti e presumibilmente anche i prossimi saranno decisivi per sancire il futuro della Superlega. Nella serata di ieri, difatti, i club di Premier League hanno comunicato di voler lasciare la competizione internazionale a distanza di poche ore dall’imminente creazione. L’Arsenal ha chiesto scusa e i tifosi del Chelsea hanno esultato alla notizia della sospensione dopo aver messo a ferro e fuoco i cancelli di Stamford Bridge.

Le italiane sono ferme e si attende una risposta al più presto per sondare il terreno e valutare eventuali scenari futuri. Milan ed Inter valutano di abbandonare la scena, la Juventus di Agnelli continua a non demordere e ad illustrare il piano per dare un tocco di modernità al calcio odierno. A Repubblica, infatti, il presidente Agnelli avrebbe confermato la sussistenza di un vero e proprio patto di sangue tra i club della Superlega per andare avanti insieme e proseguire nel medesimo intento.

Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore, ma il comunicato della Superlega (arrivato nella notte) è esplicativo: ci sarà bisogno di nuova linfa ed idee per rimodellare un progetto mai andato in porto, le cui basi più solide sono crollate in pochissimo tempo. E’ il tempo di riflettere. Le critiche di questi giorni hanno determinato un effetto domino tra le tante tifoserie di club coinvolti e non, i quali hanno manifestato in massa il proprio dissenso.

E’ la risposta che arriva dal basso e dall’aggregazione sociale, quella che vuole continuare a tifare per la squadra del cuore e coltivare sogni ed ambizioni di vittoria in una sana competizione. No al diritto privato, no alla piccola comunità elitaria.

Real Madrid, Juventus, Barcellona e Atletico Madrid continuano a sperare.

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