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Parte bene, poi si arresta, poi mette il turbo. Un climax di emozione alla Dacia Arena, un turbinio di tira e molla che non lascia scampo alla staticità, rendendo di fatto la parabola del Napoli dinamica e non certo cristallizzata.

Il Napoli la ribalta e lo fa con l’uomo che non ti aspetti: la testata finale di Tièmouè Bakayoko, centrocampista francese che non è solito segnare goal decisivi, ma in grado quest’oggi di travestirsi da bomber, timbrando il 2-1 finale.

Partiamo con ordine, dal primo tempo: gara che inizia in maniera straripante, con dinamicità ambo i lati. Pereyra ed Insigne mettono in difficoltà le retroguardie avversarie, con spirito di intraprendenza. I friuliani concedono il possesso palla ai partenopei ma non disdegnano contropiede e ferocia agonistica. La sblocca il capitano azzurro con un rigore netto e sacrosanto.

Poi, purtroppo, accade l’imponderabile: Rhamani, schierato dal primo minuto, commette una solare ingenuità e Lasagna scappa in contropiede, concludendo la sua corsa in rete. Potremmo definirlo un errore di distrazione, ma da quel momento il kosovaro stacca la spina e crolla psicologicamente. Non a caso, Gattuso lo lascia nello spogliatoio nella seconda parte di match.

Il secondo tempo non cambia la fotografia, tattiche convulse e spesso confuse del Napoli che rischiano di portare i padroni di casa in vantaggio. Meret offre una prova di personalità, sventando almeno tre palle goal dell’Udinese.

Cambiano gli interpreti, Di Lorenzo passa nel ruolo di difensore centrale dopo il forfait di Manolas. Il greco diventa un vero e proprio caso, statisticamente parlando quasi sempre ai box per problemi muscolari. Il terzino destro, ad ogni modo, non fa rimpiangere Koulibaly. Dopodichè dentro Llorente, Mario Rui ed Elmas, gettati nella mischia finale.

Resta l’amaro in bocca per una prestazione sottotono, il giudizio finale recita un sei in pagella per gli azzurri che si salvano solo nel finale. Gattuso conferma il modulo, tramutatosi in certezza dopo i primi esperimenti.

La difesa non appare più un muro invalicabile, i partenopei registrano l’andamento di un goal a partita subito e questo può sicuramente incidere. Si sa, quando non riesci a segnare, devi pensare a portare a casa anche un pareggio per muovere la classifica.

Squadra da vittoria o sconfitta, questo Napoli non conosce mezze misure. Passi in avanti anche per Fabiàn Ruiz, spagnolo che fa intravedere netti miglioramenti anche se, la strada da percorrere è ancora ripida: il Napoli deve ritrovare il talento cristallino che illumina il centrocampo della Spagna di Luis Enrique.

Lozano, sempre un pericolo. Lotta e affonda sotto i perenni falli degli avversari. Imprendibile e pieno di risorse.

Napoli che deve rigenerarsi e recuperare le forze, in virtù soprattutto della prossima battaglia.

Fonte foto: calciomercato.it

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