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“Sono sempre scioccata dal livello e dalla costanza del problema della violenza. Parlo di violenza domestica ma anche di stupri”.

Queste sono le parole di Joni Seager esperta di geopolitica, ex Preside della facoltà di Studi Ambientali della York University di Toronto, oggi docente di Global Studies all’Università Bentley di Boston e consulente presso le Nazioni Unite su progetti di politica di genere e ambientale, nonché femminista convinta.

Autrice dell’Atalante delle donne pubblicato per la ADD EDITORE mostra attraverso infografiche la realtà femminile.  Il suo atlante offre una aggiornata e accurata analisi di come vivono le donne nel mondo. La prima edizione dell’opera è del 1986 e da allora, come racconta la Saeger si è notevolmente arricchita. Con l’avvento delle nuove tecnologie e di Internet è stato più semplice ricercare dati e fonti utili per la sua espansione. Le 200 visualizzazioni presenti nel libro mostrano la condizione e i mutamenti della condizione femminile sul piano mondiale.

La Saeger ha sottolineato, quanto, in veste di geografa, sia risultato più semplice raccogliere tali dati attraverso delle mappe. Sono uno strumento utile per comunicare con tutti, in maniera indipendente dalla formazione culturale. Esse offrono la possibilità di mostrare i pattern, i modelli, le differenze o le similitudini e quindi di comparare le varie situazioni. Inoltre, mettono in risalto l’aspetto della flessibilità; un dato che riguarda una data regione potrà nel tempo restringersi o espandersi andando a modificare i grafici.

Rispetto all’edizione passata la geografa ribadisce quanto si avverte il cambiamento. “Nel 1986, per dire, l’Organizzazione mondiale della sanità non raccoglieva dati sulla violenza domestica. Ora ovviamente lo fa. La banca mondiale, la Fao (Food and Agriculture Organization), oggi sono portate a segmentare le informazioni anche sulla differenza di genere.”

Se resta ancora alto il tema della violenza nei riguardi delle donne, del divario retributivo, della disuguaglianza che le investe è bene ricordare e sottolineare anche il lavoro svolto dalle organizzazioni femminili e femministe.

Un vento nuovo sta soffiando, parlare e continuare a indagare, divulgare sarà lo strumento adeguato ad attuare il cambiamento auspicato.

Fonti:

Il Messaggero

L’Espresso

Foto presa dal web

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