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È stata inaugurata il 13 maggio alla galleria di Lorcan O’Neill la mostra “You Should Have Saved Me” dell’artista britannica Tracey Emin.

Conosciuta per le sue opere d’arte contemporanee, la Erin si esprime attraverso l’uso di diversi midium quali:la pittura, la scultura, la fotografia, la videoarte, il disegno e l’installazione.

I suoi temi classici sono il sesso, l’amore, l’erotismo, ma in questa ultima mostra qualcosa è mutato: la Erin si definisce una nuova persona. La scoperta di un cancro alla vescica, durante il periodo del lockdown l’ha messa dinanzi ai temi del dolore e della morte.

“Mi ero innamorata da pochissimo, ero finalmente felice, dopo anni. Mi ricordo che mi sono messa nuda sul terrazzo di casa a guardare il cielo, era bellissimo. Sono scesa in bagno, ed è uscito fuori del sangue. È cambiato tutto. Con il passare dei giorni la situazione medica diventava sempre più critica”.

Tracey ha mostrato sui social alcuni selfie del suo corpo, della sua lotta. Quelle foto erano un modo per mostrare la sua ripresa, mostrare che si stava riparando e rimettendo insieme.

Nella sua intervista al The Guardian, la Erin ribadisce come quel momento della sua vita le abbia donato gioia, perché da allora tutto è cambiato.

La mostra è il racconto di un viaggio personale e di quanto l’arte soa stata necessaria per superare il dolore. Con quindici nuove opere Tracry Erin decide di mettersi a nudo, raffigurando la figura femminile, attraverso l’autoritratto, nella sua condizione di vulnerabilità. Ma non vi è solo introspezione, il potere salvifico dell’arte coinvolge anche lo spettatore creando una connessione tra l’artista e chi osserva.

A Margate, nel suo luogo di nascita ha fondato una scuola, un posto per giovani artisti. Proprio nei giorni in cui stava morendl sua madre la Erin si è diretta da Londra a Margate per cercare un edificio specifico che potesse diventare il suo studio e solo dopo si è recata in ospedale. Consapevole che la morte della madre avrebbe reciso ogni legame con quel luogo, sede della sua infanzia e dei ricordi, ma anche del dolore dal momento che è lì che è stata violentata quando era adolescente, Erin ha cercato di nuovo la guarigione da lutto, nell’ Arte.

L’artista sostiene di star vivendo la sua quattordicesima vita. “Non so davvero cosa siano o cosa siano state. È solo una sensazione”.

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