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Stanotte, precisamente alle ore 2:00 di domenica 29 marzo 2020, si dovranno spostare avanti le lancette di un’ora, di conseguenza quindi si dormirà un’ora in meno e si avrà un’ora di luce in più. Con l’utilizzo dell’ora legale, in Italia, sono stati risparmiati ben 6 miliardi di Kilowatt/h in sei anni per un recupero pari a quasi 900 milioni di euro. Questo avviene perché un’ora di luce in più può indurci sensibilmente ad avere minori consumi di energia elettrica derivanti dal minor tempo di buio alla sera.

Ma di contro, quali effetti potrebbe avere sul nostro corpo? Molte persone sostengono di avere alcuni disturbi dovuti all’alterazione dei cicli del sonno che in questo caso assomigliano agli stessi effetti prodotti dai viaggi nei territori con diversi fusi orari ma sicuramente in maniera ridotta.

Il consiglio degli esperti.

Il più importante è quello di mantenere invariata l’ora in cui ci si alza al mattino, per non interrompere la regolarità del ciclo sonno-veglia. Certo in questo periodo di “riposo forzato” potrebbero essersi interrotti già parecchi cicli, ma provare non costa nulla.

Sarà l’ultima volta?

La Commissione europea ha deliberato che spetta ai singoli Paesi decidere quale fuso orario adottare, entro il 2021. Quindi a partire dal 2021 non ci saranno più spostamenti di lancetta all’interno della propria nazione, in quanto il fuso deciso si adotterà tutto l’anno.

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