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Oggi, 17 maggio 2021, è la Giornata internazionale contro l’omofobia. Celebrata in più di 130 Paesi, la data ricorda il 17 maggio ’90 quando l’Oms cancellò l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali. E’ l’occasione per ribadire il rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione e di intolleranza e, dunque, per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea” dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Le attitudini personali e l’orientamento sessuale non possono costituire motivo per aggredire, schernire, negare il rispetto dovuto alla dignità umana, perché laddove ciò accade vengono minacciati i valori morali su cui si fonda la stessa convivenza democratica”. “La società viene arricchita dal contributo delle diversità. Disprezzo, esclusione nei confronti di ciò che si ritiene diverso da sé, rappresentano una forma di violenza che genera regressione e può spingere verso fanatismi inaccettabili”. 

 Questa giornata mira a celebrare la diversità, in senso lato e quella sessuale e di genere, in particolare, e fare una campagna contro la violenza e la discriminazione subite dalle persone con diversità di genere, nelle nostre comunità e a livello internazionale. Ci sono oltre 70 paesi al mondo in cui le relazioni omosessuali sono illegali e in circa 10 di questi paesi la punizione potrebbe essere la morte. Si stima che il 70% della popolazione mondiale viva secondo leggi e regolamenti che limitano la libertà di espressione riguardo all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Gay Help Line, il contact center nazionale gestito dal Gay Center, fondato nel 2005, un anno fa denunciava che il dato sulle violenze e gli abusi è pari al 25% con un incremento del 9% rispetto all’anno precedente. Il dato durante l’emergenza Covid19 è cresciuto sino al 40% per gli adolescenti e tra loro meno di 1 su 60 pensa di denunciare. A scuola su più di 1500 ragazzi intervistati, oltre il 34% degli studenti pensa che l’omosessualità sia sbagliata e il 27% degli studenti non vuole un compagno di banco gay. Il MI ha già da qualche anno istituito e ha di recente rinnovata la piattaforma www.noisiamopari.it con cui è possibile inviare e condividere le iniziative realizzate dalle varie istituzioni scolastiche che possono essere divulgate in qualità di buone pratiche.

Iniziative

In diverse città italiane vi saranno eventi e manifestazioni. Tra le tante citiamo quelle di Firenze, dove quartieri, associazioni, sindacati e società civile con il patrocinio di Palazzo Vecchio, lanciano un cartellone di eventi con l’obiettivo di informare, educare e contrastare ogni forma di discriminazione e violenza verso la comunità lgbtqia+.

Il programma di Diritti di essere propone nel capoluogo toscano 5 nuove panchine rainbow e oltre 26 eventi previsti in tutti i quartieri di Firenze.
Ad Aosta a Porta Praetoria di Aosta sarà illuminata con luce arcobaleno, un’occasione per promuovere iniziative di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno dell’omofobia in tutte le sue forme.

Evento online a cura dell’Istituto Cervantes di Roma, che il 17 maggio alle 18 organizza un incontro sul tema L’uguaglianza di fronte alla legge e l’identità, un dialogo tra l’attivista spagnola Elizabeth Duval e la scrittrice siciliana Giovanna Vivinevto, su Zoom con accesso gratuito.

Contro l’omotransfobia va avanti anche al Senato, esaminando il ddl Zan. Approvato alla Camera il 4 novembre scorso, il disegno di legge si trova ora alla Commissione giustizia del Senato.

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