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Di guardare Matera non mi stancherò mai.
Nonostante l’abbia vista e rivista svariate volte m’accorgo che, ogni volta, mi riscopro rapita da un suo vicolo o da una storia della sua antica cultura.
Ad esempio l’ultima volta che ci sono stata, mi sono concessa la possibilità di ammirare varie strutture architettoniche che, nelle precedenti volte, non avevo ancora avuto il piacere d’ossequiare.
E tra queste vi è la superlativa Chiesa di San Giovanni Battista che è la prima struttura medievale – di culto – costruita al di fuori delle mura della città.

Ma prima d’imbatterci nella breve mia descrizione di questo antico edificio, è giusto che dedichi un epitome alla città di Matera.

Un breve resoconto di cosa è stata, cosa continua ad essere e cosa sarà sempre.

Matàrë
Matera, solitamente, è conosciuta nel mondo per i suoi rioni Sassi (Barisano e Caveoso) ma ciò che la contraddistingue dalle altre civiltà è la sua storia, poiché è considerata una delle città più antiche al mondo.
Infatti, a detta di numerosi studiosi, è il terzo insediamento urbano più antico del pianeta dove la vita ha continuato ad EVOLVERSI ininterrottamente fin dai tempi della Preistoria.
Chiamata anche la “Città dei Sassi” o “città sotterranea”, Matera, è il capoluogo dell’omonima provincia della regione Basilicata ed è situata nella parte lucana della Murgia, o meglio, in un vasto altopiano carsico il cui elemento predominante è il Tufo… una roccia tipica del territorio con cui l’uomo, nei diversi millenni, ha scavato, modellato ed, infine, abitato.

La città, nel tempo, ha vissuto numerose peripezie che l’hanno condotta (tra il 1800 ed il 1900) in una povertà estrema e, di conseguenza, in un tasso di mortalità infantile tra i più alti d’Italia.
Questo perché, i materani, condividevano la lotta per la sopravvivenza con gli animali (muli, pollame, bovini, ovini, ecc.) considerati, quest’ultimi, così importanti tanto da accoglierli all’interno delle loro abitazioni che per lo più erano grotte malsane e spesso di dimensioni molto anguste.
Solo nel 1948, da Palmiro Togliatti, fu sollevata la questione dei Sassi di Matera e successivamente (nel 1952) il Presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, firmò una legge nazionale che impose lo sgombero dei Sassi e la costruzione di nuovi quartieri residenziali. 

Circa trent’anni dopo, nel 1986, fu emanata una legge Speciale n.771 che finanziò il recupero degli antichi sassi ormai abbandonati al degrado.

La loro riqualificazione e valorizzazione, anche se fu un processo lungo e tortuoso, riportò in vita i rioni dei sassi con le conseguenti proclamazioni di: Patrimonio UNESCO nel 1993 e Capitale Europea della Cultura 2019.

La città, è anche definita la “Gerusalemme d’occidente” e per questo motivo è stata ed è scelta dalle produzioni cinematografiche di tutto il mondo come location per le proprie produzioni (La Lupa di Alberto Lattuada; Il Vangelo secondo Matteo diretto da Pier Paolo Pasolini; Cristo si è fermato ad Eboli di Francesco Rosi; La Passione di Cristo di Mel Gibson; ecc ecc).

Oggi, Matera, si presenta al mondo come ESEMPIO concreto di riscatto sociale ed è, soprattutto, una sorgente inesauribile di cultura anche grazie ai numerosi musei, mostre d’arte allestiste all’interno dei suoi Sassi, per la sua storia, per i palazzi nobiliari e per le antiche architetture religiose presenti all’interno del suo territorio o al di fuori delle sue mura…

“Signori, oggi, Matera ve la farò vedere al contrario. Data l’ora, l’alta affluenza di turisti e il sole battente faremo un percorso alternativo. Questa è Piazza San Giovanni ed è il punto d’arrivo dei miei colleghi. Per noi, invece, sarà il punto di partenza. L’anticonformismo e l’ombra non hanno mai fatto male a nessuno. Alla nostra destra… “ Cit. la mia guida turistica

La Chiesa di San Giovanni Battista
Tra le più belle chiese presenti a Matera e di epoca medievale, la Chiesa di San Giovanni Battista, è la prima struttura sacra a sorgere fuori dalle antiche mura della città dei Sassi.
Edificata tra il 1230 e il 1233, in stile romanico-pugliese, fu costruita sui resti di una piccola chiesa – santa Maria la Nova – da cui prese inizialmente il nome e destinata, poi, alle nove monache penitenti di Accon portate a Matera (dalla Palestina) dal Vescovo Andrea.
Ma durante la guerra d’Otranto (del 1480) fu abbandonata e riaperta al culto (solo nel 1695) rinominata e dedicata a San Giovanni Battista.

A causa del lungo periodo di abbandono, furono necessari importanti lavori di restauro e la più importante risale al 1610 dove la facciata principale fu assimilata all’interno del nuovo ospedale adiacente alla medesima.

La sua principale architettura è quella romanica ma, grazie all’aiuto di un’abile ed appassionata guida (originaria del posto), è possibile notare anche le influenze dei vari stili: arabo nei portali, gotico negli archi e greco per la pianta a croce.
Non ha una facciata vera e propria e l’attuale ingresso si caratterizza per un portale decorato con motivi scolpiti che richiamano quelli della più conosciuta Cattedrale.

La modifica più recente, invece, risale al 1926 che è da attribuirsi all’abate Marcello Morelli poiché eliminò gli stucchi settecenteschi al fine di valorizzare l’originalità della chiesa.

L’interno ha tre navate e, personalmente, il gotico è lo stile che più risalta.
Si respira l’antico e fin da subito si ha la sensazione d’essere catapultati in epoche remote.

Per concludere e da come m’aveva enfaticamente esplicato la mia saggia guida turistica, ogni 26 di settembre – in questa Chiesa – si celebra il culto dei Santi Medici Cosma e Damiano che prevede, oltre alla Santa Messa, una processione dove i materani vi partecipano in maniera molto massiccia.

Della struttura, posso confermare che non esiste un angolo che non abbia un’opera d’arte ma – come sempre – non voglio svelare altro anche perché le emozioni non si leggono ma… si respirano e, per l’appunto, si vivono.

Credit Photo: Martina Farina

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