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La Lazio di Maurizio Sarri è chiamata a voltare pagina dopo la cocente sconfitta in campionato patita ai danni della Juventus di Max Allegri. Capitolini di scena alla RZD Arena di Mosca, avversario di giornata la Lokomotiv di Gisdol. Entrambe le compagini sono inserite nel gruppo E, completato da Galatasaray e Marsiglia. Classifica che vede i turchi al comando con 8 punti, seguiti a ruota proprio dai biancocelesti a 5, chiudono OM a 4 e Lokomotiv a 2. Ospiti che dunque si giocano una buona fetta di qualificazione, motivo per il quale l’ex tecnico tra le altre del Chelsea, opta per la formazione migliore, al netto di qualche indisponibile. Patric vince il ballottaggio con Lazzari sull’out di destra, Basic fa rifiatare Milinkovic Savic, in avanti spazio a Zaccagni in luogo di Pedro. Torna dal 1′ Ciro Immobile, arbitro del match il portoghese Artur Dias.

LE FORMAZIONI UFFICIALI DI LOKOMOTIV MOSCA-LAZIO:

LOKOMOTIV MOSCA (4-4-2)Khudyakov; Nenakhov, Jedvaj, Murilo, Rybus; Maradishvili, Barinov, Beka Beka; Rybchinskii, Lisakovich, Kamano.

LAZIO (4-3-3): Strakosha; Patric, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj; Luis Alberto, Leiva, Basic; Felipe Anderson, Immobil, Zaccagni.

LA PARTITA

Match che si apre con un cartellino giallo sventolato dal direttore di gara ai danni di Kamano, complice un pestone ai danni di Luiz Felipe. Tre giri di lancette e prima occasione per i padroni di casa con Jedvaj, il suo colpo di testa però termina alto di poco, sopra la porta difesa da Strakosha. I primi 10′ sono ad appannaggio dei russi, più in palla e con furore agonistico, l’obiettivo è certamente quello di non dare respiro agli uomini di maggiore qualità. Al 12′ Acerbi pareggia il conto delle palle goal, invitante il cross di Luis Alberto per la testa del centrale azzurro che inquadra lo specchio di porta ma il giovanissimo Khudyakov (classe 2004), fa sua la sfera senza particolari problemi. Poco dopo si mette in proprio anche Felipe Anderson, brasiliano che semina un paio di avversari, palla però troppo sul portiere e destinata all’accorrente Zaccagni. Lazio che assume il controllo delle operazioni e al 23′ ha una grande chance per il vantaggio: bello il traversone di Luis Alberto, palla per Basic che devìa, Rybus salva praticamente sulla linea a Khudyakov completamente battuto. Gioiellino russo che dopo pochi istanti si fa trovare pronto direttamente dal corner calciato dal numero 10 di Maurizio Sarri. Lokomotiv che si difende con ordine, con il chiaro obiettivo di non lasciare campo ai temibili contropiedi capitolini. Il copione è evidente: la Lazio cerca di fare la partita e di muovere la palla velocemente, padroni di casa che invece tentano di controllare le fiammate biancocelesti, possesso palla russo che però si infrange frequentemente contro il muro ospite. L’ultima emozione del primo tempo è targata Felipe Anderson, il destro però dell’ex West Ham è facile preda di Khudyakov. All’intervallo il parziale è di 0-0 tra Lokomotiv Mosca e Lazio. Seconda frazione di gara che si apre con una sostituzione tra le fila biancocelesti, con Pedro che rileva Felipe Anderson. Match complesso quello per la Lazio, a tratti troppo macchinosa soprattutto in mezzo al campo. Al 52′ ecco però la scintilla, sgusciante il movimento di Zaccagni che viene atterrato in area di rigore da Sylvanov, il signor Dias invita l’ex Verona a rialzarsi e fa proseguire il gioco, prima del canonico consulto al Var, che richiama l’attenzione dell’arbitro portoghese che, in effetti cambia la propria decisione, assegnando il penalty a favore della Lazio. Dagli undici metri va Ciro Immobile che non sbaglia, portando i suoi in vantaggio (55′). Al 63′ La Lazio raddoppia, ancora su calcio di rigore fischiato da Dias a Barinov. Numero 17 implacabile, palla che bacia il palo e si insacca. Uno-due letale per la banda di Maurizio Sarri. Chance per Pedro che sbaglia a tu per tu con Khudyakov, ribaltamento di fronte e Strakosha disinnesca un tiro di Lisakovich. Intorno al 71′ l’occasione del tris capita sul piede di Acerbi, dopo un contropiede avviato da uno Zaccagni in gran spolvero. All’87’ però Pedro cala il tris e chiude i giochi: palla raccolta dallo spagnolo sugli sviluppi di un corner, stop di destro e mancino telecomandato che termina la sua corsa sul secondo palo, goal magnifico del 9. L’ultima grande occasione è di Milinkovic Savic che dal limite dell’area mira, spara ma coglie la traversa.


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