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Venerdì 19 luglio alle ore 21,00, all’Arco Catalano di Salerno, in via Mercanti 67, andrà in scena “Emma B- Vedova Giocasta” di Savinio, con una diva del teatro del novecento, l’attrice Elena Croce, che festeggerà i suoi 82 anni sul palcoscenico. La regia è di Alessio Pizzech.


La trama :
alla base di questa splendida pièce teatrale del 1949 scritta da Alberto Savinio, fratello del celebre pittore Giorgio de Chirico, troviamo una madre in attesa del figlio, che sta per ritornare a casa dopo una lunga assenza durata quindici anni. Si racconta, durante lo svolgimento dello spettacolo, una storia in cui la protagonista illustra il suo attacco morboso nei confronti del figlio. Assistiamo, infatti, al rovesciamento totale del mito di Edipo e di Giocasta.

Domenica 21 luglio, invece, all’Area Archeologica Sannitica di Fratte – alle ore 21,00, sarà la volta di una grande interprete partenopea, Lalla Esposito che, accompagnata al pianoforte dal maestro Antonio Ottaviano, omaggerà una grande voce della canzone italiana, con “Concerto Blu – omaggio a Domenico Modugno”. Un viaggio attraverso la musica del grande maestro, tra poetica e grande innovazione.
Un artista completo esplosivo, dall’animo positivo, che ha segnato indelebilmente la storia della musica italiana.

Lo show si sviluppa lungo un avvicendarsi di canzoni e teatro, inclusa la lettura di pagine tratte dalle memorie del cantante. Un percorso, che nasce in Puglia, nella piccola Polignano a Mare. Fu lì che diede vita al suo indiscutibile capolavoro, “Volare”, volano del suo successo e tratto distintivo del suo percorso artistico anche all’Estero.

Lunedì 22, sempre all’Area Archeologica di Fratte, alle ore 21,00 , concluderanno questi tre giorni intensi di Teatro e musica, tre leonesse del palcoscenico italiano. Tre grandi attrici: Elena Croce, Antonella Valitutti e Margherita Rago, saranno le protagoniste di “Circe, la donne e il mito” riscritto e adattato da Antonello De Rosa.

La trama:
Circe è la famme fatale, l’archetipo della Dark lady, la maga/strega che attira nelle sue spire l’uomo ignaro per poi stritolarlo, forgiarlo e manipolarlo a suo diletto. Circe dai boccoli biondi affascina con il bel canto gli uomini di Ulisse e poi li trasforma in bestie. Odisseo, l’eroe astuto ed impavido, dopo essere riuscito a rendersi immune dai poteri nefasti della maga, riesce ad ammansirla, farla innamorare e estorcerle la promessa di restituire dignità ai suoi compagni di viaggio. La metafora dell’eterna lotta dei sessi si è tramandata intatta nei secoli, finanche Joyce relega Circe nel bordello del suo Ulisse. E nonostante il suo potere minaccioso, la Circe/famme fatale, come fu in Omero, è stata sempre e soltanto una funzione narrativa del maschio. A lei poche battute perchè è Ulisse a raccontarla. Ma quale sarebbe la sua versione della storia se fosse proprio Circe a raccontarcela? . L’emancipazione dalla subalternità ad un mondo declinato al maschile, è il punto di partenza della Circe di Antonello De Rosa, che intesse un serrato dialogo tra la maga addolorata e una Circe veemente, passionale a tratti anche spaventosa: una napoletana verace , debole e forte al contempo, complessa e fascinosa che riassume in sé tutte le “Circe”.

I biglietti sono acquistabili sulla piattaforma Liveticket o prenotabili su www.scenateatro.com – 3922710524 – scenateatrosalerno@gmail.com,

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