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A fine Settecento, per la cultura occidentale moderna, la gioventù diviene l’età che racchiude in sé il “senso della vita”. Se in passato l’essere giovani si identificava solo in una differenziazione biologica, quando la società di status inizia a crollare trascina con sé tutte le certezze e le ideologie di quel mondo.

Si registra il fenomeno dell’urbanizzazione con il progressivo svuotamento delle campagne, il rapporto tra individuo e società diviene sempre più complesso e problematico, i giovani non seguono acriticamente le tracce di chi li ha preceduti. La tradizione viene avvertita come un peso di cui disfarsi e non come uno specchio nel quale potersi riconoscere, per questo i giovani decidono di esplorare la nuova realtà che li circonda.

L’affermarsi del sistema capitalistico rompe definitivamente con il passato spingendo i protagonisti di questa nuova era alla mobilità prima sconosciuta e connessa inoltre al tema dell’interiorità, avvertita sempre più inquieta e insoddisfatta.

Tra Sette e Ottocento la gioventù acquisisce grande importanza come risposta ai grandi interrogativi nei quali era stata gettata l’Europa con l’avvento della modernità. Ci si rende conto del fatto che la società del passato è incapace di reagire e concepire l’avvento della nuova Era.

Il nuovo mondo cerca il suo senso nel futuro e non nel passato ed ha come protagonista la gioventù.  La scelta di voler identificare questa fase della vita umana con personaggi della classe media risiede nel fatto che “nel mezzo” tutto è cangiante e magmatico.

In questo clima di fervente cambiamento nasce un genere di romanzo: il Bildungsroman, o più comunemente noto come romanzo di formazione.

Rientra in questo genere letterario anche l’opera di Barbara Trapido (scrittrice britannica) “Il fratello del famoso Jack”uscito pubblicato per la prima volta nel 1982 e ora tradotto in lingua italiana da Claudia Durastanti.

Il libro narra le avventure di Katherine una diciottenne che entra in contatto con la famiglia del suo professore di filosofia Jacob Goldman.

Figlia di una vedova perbenista Katherine è una ragazza appassionata di moda, fan di Jane Austen, che maschera le sue insicurezze con lampi di arroganza pseudo-intellettuale. Si stacca dal suo habitat naturale per tessere legami con la famiglia bohémien, molto di sinistra e chic del suo docente.

L’incontro accademico tra Katherine e il Professor Goldman non è altro che la metafora di una giovane donna che si affaccia alla vita con quell’arroganza di chi non è ancora pronto a uscire dal proprio guscio, e subisce un fascino per tutto ciò che ancora deve scoprire.

Un romanzo che narra la formazione e l’ingresso nella maturità della piccola Katherine e dipinge il ritratto di una borghesia britannica sempre pronta a mettere tutto in discussione, sia sul piano politico che morale o artistico.

Foto presa dal Web

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