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Riparte il campionato, riparte la Serie A e lo fa con il match delle 15,00 che vede contrapposte la Roma di Josè Mourinho ed il Genoa di Blessin. Giallorossi chiamati allo step successivo, rossoblù alla ricerca di una precisa identità ma soprattutto di un gioco certamente più propositivo per uscire dalle sabbie mobili. Lo Special One punta ancora sul 3-5-2, in panchina Veretout, tandem offensivo affidato a Zaniolo e Tammy Abraham. Ospiti che rispondono con un 4-2-3-1, unica punta Mattia Destro supportato da Ekuban, Portanova e Yeboah. Pronti a subentrare i nuovi acquisti Amiri e Gudmundsson.

LE FORMAZIONI UFFICIALI:

ROMARui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Oliveira, Cristante, Mkhitaryan, Maitland-Niles; Zaniolo, Abraham.

GENOASirigu; Hefti, Bani, Vanheusden, Vasquez; Sturaro, Badelj; Ekuban, Portanova, Yeboah; Destro.

LA PARTITA

Match che si apre con la pressione asfissiante del Genoa, in particolar modo con il giovane Yeboah, con il chiaro intento di soffiare palla alla retroguardia giallorossa e pungere in contropiede. Al 10′ è Cristante a perdere un pallone sanguinoso davanti alla difesa, la fa sua ancora il giovane esterno il cui tentativo viene però murato. Fase iniziale ad appannaggio degli uomini di Blessin, punizione di Portanova che pesce Ekuban, il cui avvitamento trova la risposta di Rui Patricio. Con il passare dei minuti la Roma alza i giri del motore senza però creare autentiche occasioni da rete: è certamente Zaniolo a prendersi la squadra sulle spalle con numerose serpentine, ma prima Oliveira e poi Maitland-Niles peccano in precisione. Il Genoa però è pericoloso, occorre ancora un provvidenziale intervento di Smalling a salvare i suoi dallo 0-1 ospite, bravo nella circostanza Bani. Prima frazione che si conclude con Ostigard che prende di fatto il posto di Bani, complice un problema muscolare. Secondo tempo che si apre come i primi 45′, con un’incursione di Yeaboah che crea grattacapi a Smalling e compagni. Ex Manchester United che al 55′ stacca bene di testa, palla alta ma grande occasione per i padroni di casa che non riescono a stappare un match ostico, scorbutico, colmo di insidie. Al 66′ tocca ad Ostigard superarsi: gran lavoro sull’out di destra di Karsdorp, assist al bacio per Abraham che tenta la fortuna nel cuore dell’area di rigore, superlativo nell’occasione l’ex difensore dello Stoke. Trascorrono appena 3′ e la squadra di Blessin resta in dieci, complice l’espulsione proprio del giovane centrale norvegese, bravo Afena-Gyan nella circostanza a soffiargli il pallone e fuggire via, atterrato poi al limite dell’area di rigore. Blessin corre ai ripari dopo il rosso a Ostigard: Maksimovic e Melegoni prendono il posto di Portanova ed Ekuban, Veretout sostituisce Karsdorp nella Roma (71′). Roma che tenta il forcing finale, risultando però estremamente imprecisa e talvolta confusionaria. Vitalità che prova a fornire El Shaarawy, senza però troppa fortuna. Quando tutto appare scritto però ecco che Zaniolo pesce il jolly proprio sulla sirena, proprio allo scadere: numero 22 che al limite dell’area si libera di un avversario ed esplode un mancino chirurgico che trafigge l’incolpevole Sirigu, per l’ 1-0 della Lupa. Il signor Abisso però, dopo pochi istanti, annulla la rete del vantaggio, per un fallo in attacco di Abraham. Zaniolo perde la testa e, per proteste, va sotto la doccia, cui segue il giallo all’ex centravanti del Chelsea.


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