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LE FORMAZIONI UFFICIALI:

ROMA – Rui Patricio; Kumbulla, Smalling, Ibanez; Zalewski, Wijnaldum, Matic, Bove, Spinazzola; El Shaarawy, Abraham.

SASSUOLO – Consigli; Toljan, Tressoldi, Ferrari, Rogerio; Frattesi, Lopez, Henrique; Berardi, Pinamonti, Laurienté.

LA PARTITA

La prima colossale occasione da goal è per Wijnaldum, olandese che, a tu per tu con Consigli spreca la palla del possibile vantaggio giallorosso. Abraham ci prova al 6′, il suo destro termina a lato di poco, trascorrono appena sette minuti e, un pò a sorpresa è il Sassuolo di Dionisi a passare: break di Frattesi nel cerchio di centrocampo, transizione per Pinamonti murato da Rui Patricio, tap-in vincente a parta vuota di Laurientè che porta i suoi sullo 0-1. Uno-due letale degli ospiti che al 18′ raddoppiano, gelando di fatto l’Olimpico: scorribanda di Berardi sull’out di destra, palla nel mezzo ancora per l’esterno francese che trafigge per la seconda volta in una manciata di minuti il nmero uno portoghese. Roma che non sta a guardare e che accorcia le distanze con il tiro-cross di Zalewski al 25′, poco dopo è il turno di Wijnaldum flirtare con il pari, la sua zuccata sibila alla sinistra del montante. Sul finire di tempo accade l’imponderabile: follia da terra di Kumbulla che scalcia Berardi, direttore di gara che dopo una revisione al Var, non può far altro che concedere il penalty per i neroverdi (con annessa espulsione per l’ex Hellas), dagli undici metri Berardi è infallibile, per l’1-3 ospite. Seconda frazione di gara che si apre con la magia di Dybala appena entrato sul terreno di gioco, pennellata che si insacca alle spalle di Consigli (50′). Su ribaltamento di fronte clamorosa traversa di Berardi, Rui Patricio è attento sulla sortita offensiva di Rogerio. Tentativi dei padroni di casa resi vani dal poker di Pinamonti: verticalizzazione di un tarantolato Laurientè per l’ex Empoli che con un delizioso pallonetto supera Rui Patricio, per un clamoroso quanto inatteso 2-4 (75′). Dybala sfiora il goal capolavoro, Pinamonti sfiora la manita, sei i minuti di extra-time nei quali c’è spazio per il tocco morbido di Wijnaldum, per il 3-4 finale.

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