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Negli scorsi giorni il Data Protection Commissioner (DPC) ha multato TikTok, famosa piattaforma di video corti popolare soprattutto tra i bambini e gli adolescenti, con una cifra record di 345 milioni di euro.

Il motivo dietro la penalità, secondo il DPC, riguarda una serie di irregolarità nella gestione dei dati di utenti più piccoli nel periodo che va dal 31 luglio 2020 e il 31 dicembre 2020.

Un portavoce dell’azienda cinese ha detto che non si trova d’accordo con la multa, soprattutto con la cifra della multa, vista come esagerata, dato che le criticità sono state ià risolte a settembre 2021.

In particolare le criticità riscontrate che violavano diverse leggi del GDPR, riguardavano l’impostazione degli utenti con meno di 16 anni come pubblici di default e la mancanza di controllo se il profilo venisse utilizzato dal minore o dal genitore/tutore tramite l’opzione di parental control quando erano impostati tramite il “family pairing”.

Il sopracitato regolamento europeo sulla privacy, prevede la possibilità da parte delle autorità di multare le aziende che non rispettino queste norme fino al 4% del fatturato globale delle stesse. Per esempio lo stesso DPC ha multato in totale l’azienda madre di Facebook, WhatsApp e Instagram per un totale di 2,5 miliardi di euro.

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