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Nessuno si attendeva che i bianconeri potessero crollare, stasera, ad Oporto. Le aspettative erano molto alte per iniziare con il piede giusto la fase ad eliminazione diretta, ma a dirla tutta, si salva poco o niente della prestazione generale degli uomini di Pirlo.

Il neo-allenatore del club piemontese getta nella mischia dal primo minuto Kulusevski, nelle vesti di prima punta, scelta che sembra non pagare, cui si aggiunge la gaffe clamorosa di Bentancur al secondo minuto di gioco.

La cosiddetta “costruzione dal basso“, con la pretesa di giocare la palla a partire dal portiere e farla girare velocemente, ha causato svariati errori negli ultimi mesi, confermandosi, di fatto, un’arma a doppio taglio per qualsiasi squadra.

Il centrocampista uruguaiano compie una leggerezza in fase di disimpegno che mette nei guai il portiere con un passaggio condotto mnemonicamente senza preoccuparsi del papabile pressing dei padroni di casa. Gara in salita dai primissimi minuti dunque e questo non può che essere stato, anche se parzialmente vista la caratura e il blasone internazionale della Juventus, un duro colpo psicologico.

Il goal di Chiesa offre una speranza fondamentale per qualificarsi, ma da questo match la Juventus esce con diversi interrogativi e problematiche non semplici da risolvere nell’immediato.

Un attacco sterile nelle ultime tre gare, centrocampo che non fa da filtro e difesa che qualche amnesia continua ad averla, nonostante sia composta da grandissimi fuoriclasse nonchè atleti esperti.

Il sogno proibito del club è la vittoria finale, un trofeo che è diventato negli anni l’obiettivo principale della dirigenza a tinte bianconere, un sogno nel cassetto per proclamarsi regina anche in Europa.

Il cammino è lungo e l’inesperienza di Pirlo in campo europeo potrebbe giocare brutti scherzi.

Quale responso darà il campo nella gara di ritorno? Vedremo ancora una Juve confusa, statica e remissiva? Non c’è tempo per pensare agli errori perché il calendario già ha in programma il Crotone, lunedì sera. Poi arriverà il momento della Champions, per ora riposo e testa al campionato.

Dopo il weekend arriva in quel di Torino una delle squadre che naviga nelle acque torbide della retrocessione, calabresi desiderosi di punti salvezza.

Chi vivrà, vedrà, come sempre. Ma la Juventus è davanti ad un bivio, cosa vuole diventare da grande? Eterna promessa o realtà consolidata?

Intanto l’ex Fiorentina regala un goal che potrebbe far rima con passaggio del turno, in vista del match di ritorno. Si può certamente vedere il bicchiere mezzo vuoto nella serata no in terra portoghese, soprattutto se analizzassimo la disparità tra le rose in campo e probabilmente l’ingenuità di aver sottovalutato la disposizione tattica degli uomini di Conceicao.

Martedì 9 marzo conosceremo il verdetto finale, ma la delusione tra gli addetti ai lavori è palpabile. Nella mente dei supporters bianconeri riemergono le paure della scorsa stagione con Sarri al timone e la clamorosa dèbacle proprio in Champions League contro il Lione di Rudi Garcia.

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