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Durante l’incontro che si è svolto questo sabato 1 novembre tra diversi leader mondiali, il presidente cinese Xi Xinping ha annunciato che la Cina intende porsi come alternativa agli USA in termini commerciali.

Questa è una mossa non del tutto inattesa da parte della Cina, soprattutto da quando gli USA di Trump hanno cercato in tutti i modi di demolire le relazioni commerciali che il gigante americano ha con gli altri Paesi (inclusa l’UE e di conseguenza l’Italia, a cui vorrebbe applicare un dazio del 100% sull’importazione della pasta per dirne una).

Oltre a questo, il contrasto con gli Stati Uniti c’è stato anche sul tema dell’IA, infatti, questi ultimi negano in tutti i modi la possibilità di regolare questa tecnologia a livello internazionale, preferendo un approccio nazionale con pochissimi vincoli.

La Cina ha quindi proposto la creazione di un organo internazionale che si occupi della regolazione di questa tecnologia. L’ha chiamata “World Artifical Intelligence Cooperation Organization” e ha detto che potrebbe “spingere l’uso della tecnologia per il bene della comunità internazionale”.

Al momento il più grande impegno nel regolamentare questa tecnologia lo ha fatto l’Unione Europea, con diverse normative comunitarie tra cui l’AI Act. Normative che secondo i critici, però, rallenterebbero lo sviluppo di una tecnologia fondamentale per l’intera comunità internazionale.

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