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Parte 2

La degustazione vien bevendo.

Continua il racconto della nostra visita a Cantina del Barone, Cesinali (AV).

Dopo una panoramica sulla storia, sull’azienda, passeggiando tra i vigneti, arriviamo in cantina.
In quest’azienda c’è un profondo amore e un profondo rispetto per la natura e i suoi processi spontanei. Basta pensare che tra i filari, e non solo, si trova una grandissima varietà di vegetazione che funge da concime per la vigna stessa.

La raccolta dell’uva è manuale, in cassette aperte da 20 kg, e arrivata in cantina viene subito sottoposta a pressatura soffice (1-2 bar) e… leggete bene… senza essere diraspata!
Eh sì, perché, come ci spiega Luigi Sarno: “…il tannino è nel grappolo! e noi che cerchiamo tanto quella struttura nei vini, perché cercarla altrove quando la natura ce l’ha messa a disposizione! Il tannino sta lì, nel raspo, tannino verde vegetale, non basta?!”

Nelle circa 2 ore di macerazione in pressa, il raspo cede quindi sostanze antiossidanti e tannino al mosto in fermentazione. Poi si passa in acciaio, dove, per circa 2 settimane avviene la fermentazione senza aggiunta di lieviti. Dovranno passare ancora almeno un’altra decina di mesi (variabile a seconda dell’annata) di maturazione su feccia fine, sempre in acciaio, prima che il vino sia imbottigliato. Altri 4 mesi di affinamento in bottiglia e può essere bevuto.

Il vino di Luigi Sarno di Cantina del Barone è un vino che, come abbiamo detto fin qui, rispetta profondamente la natura di ogni cosa, per cui anche nei processi di cantina non si usano sostanze di sintesi chimica, fatta eccezione per la solforosa, che viene aggiunta solo in fase di imbottigliamento come antisettico.

Cantina del Barone vanta due etichette:

  • PAÒNE, Fiano di Avellino, “è il vino della tradizione e della memoria”, come abbiamo già spiegato nella prima parte, per il legame con il Barone napoletano.
    Paòne è un Cru con esposizione est-ovest, allevato a doppio guyot avellinese.
  • PARTICELLA 928, Fiano di Avellino, “è qualcosa più di un sogno”.
    Particella 928 ha esposizione nord-sud, in mezzo ettaro di terreno. Il nome deriva dalla particella catastale del terreno su cui si trova. Reimpiantata con un nuovo sesto di impianto nel 2001, con diverso orientamento per migliorare la capacità di maturazione del grappolo, grazie alla ricezione uniforme dei raggi solari su tutta la superficie. La prima vinificazione avvenne nel 2009.

Finalmente ci sediamo e iniziamo ad aprire qualche bottiglia.
Tutti i vini di Luigi si riconoscono dalla nota vegetale intrisa in ognuno di loro.

Paòne
Vendemmia 2018 – 100 % Fiano
Giallo paglierino. Naso intenso di fiori e agrumi con sentori di erbe aromatiche. Bocca liscia, pulita ad ogni sorso. Fresco, con quella nota di sapidità che ben si armonizza a creare un tripudio di gusto. Un vino che dà una scossa all’assaggiatore e lo fa rimanere li, a chiederne ancora.

Paòne: vendemmia 2018 – 100 % Fiano

Particella 928
Vendemmia 2018 – 100% Fiano
Giallo paglierino, carico. Naso di frutta, agrumi, ma anche fiori, note tostate, e qualcosa che ricorda la morbidezza del burro. Sensazione di morbidezza che si ritrova anche in bocca, questo sorso pieno, inizialmente comodo, equilibrato di acidità e sapidità, che spinge dopo pochi istanti in su, verso una verticale che alleggerisce e pulisce il palato.

Particella 928: vendemmia 2018 – 100% Fiano

Particella 928
Vendemmia 2016 – 100% Fiano
Vendemmia difficile a causa delle gelate, ma che ha lasciato un’eredità racchiusa in 800 bottiglie. La vite si sa, è una guerriera. E più è cruenta la battaglia più si impegna per vincerla. E nel 2016 l’ha vinta, decisamente. Naso di fiori appassiti, frutta secca, nocciola, agrumi essiccati, note affumicate, spezie, erbe aromatiche, davvero ampio e intenso il bouquet aromatico. In bocca esplode un sorso che io ho apprezzato moltissimo, con il suo carattere di estrema pulizia e scioglievolezza, mi ha conquistata. Ritornano i sentori che si sono percepiti al naso, insieme ad una bellissima freschezza, sapidità e persistenza.

Particella 928: vendemmia 2016 – 100% Fiano

Particella 928
Vendemmia 2014 – 100% Fiano
Clima freddo e piovoso, che si ritrova nel calice con questi riflessi verdolini a finitura del caratteristico giallo paglierino. Rimane vivace alla vista il vino nel calice. Il naso è balsamico, nota che si percepisce maggiormente rispetto alle altre annate, ma che lascia comunque spazio ai fiori, agli agrumi. In bocca la l’acidità fa da padrona, rimanendo nonostante ciò in una condizione di equilibrio impressionante. Il sorso è dritto, tagliente. Per veri temerari.

Particella 928: vendemmia 2014 – 100% Fiano

Particella 928
Vendemmia 2011 – 100% Fiano
Luccica nel calice questo liquido giallo paglierino con i suoi riflessi dorati. Naso di frutta dalla polpa carnosa, albicocca, ma anche agrumi essiccati, fiori bianchi appassiti e poi tostatura, nocciole, affumicatura. Morbido, sapido e con un’acidità che completa il tutto in maniera egregia, lasciando, anche questa volta, il palato pulito e soddisfatto.
Per l’ultima volta, con la vendemmia 2011, alla Particella 928 verrà attribuita la Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Per la commissione ci sarebbero delle “anomalie all’olfatto e al gusto” e la boccia. Ma la tenacia, la consapevolezza e la professionalità di Luigi Sarno, lo hanno portato a fregarsene delle “etichette” e dal 2012 ha iniziato ad imbottigliare come I.G.P..

Particella 928: vendemmia 2011 – 100% Fiano

Cantina del Barone, oltre il vino, vanta anche un altro merito, anzi due:

  • V.I.T.I.: progetto Vignaioli in Terre d’Irpinia, associazione composta da Cantine del Barone, Cantine dell’Angelo di Tufo e il Cancelliere di Montemarano, che condividendo la filosofia produttiva, fanno conoscere l’amore, la passione, il rispetto e la grande professionalità dei Vignaioli campani al mondo intero.
  • Wine & Bed 928: B&B nei pressi dei vigneti dell’azienda con stanze e appartamenti che affacciano direttamente sulle vigne, per godere a pieno di queste terre e dell’esperienza del Vignaiolo. Prodotti tipici della terra irpina allietano le colazioni di coloro che decidono di fermarsi per la notte e non manca mai una degustazione dei loro vini in vigna.

Finisce qui il nostro viaggio tra i filari, e non solo, di Cantina del Barone.

Vi lascio anticipandovi un segreto: la vendemmia 2019… che spettacolo!

Tra le viti di Paòne, Luigi Sarno che, se non ricordo male, cerca di spiegarmi qualcosa sul ciclo biologico del grappolo, ma credo me lo debba rispiegare! Ahahah

Cantina del Barone di Luigi Sarno
Via Provinciale 87
Cesinali (AV)

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