Home Attualità Contestazioni, disobbedienze e scontri con la polizia

Contestazioni, disobbedienze e scontri con la polizia

269
0

Si sta vivendo un periodo di forte tensione, tra contestazioni, disobbedienze e scontri con la polizia, ma perchè tutto questo, cosa sta succedendo?

Il 20 maggio 2023 al Salone del Libro di Torino la ministra della famiglia Eugenia Roccella, andata per presentare il suo libro: ” Una famiglia radicale” è stata contestata al grido:” Sul mio corpo decido io” e “fuori lo stato dalle mie mutande. A contestarla sono state un gruppo di femministe, eco-attiviste facenti parte di “Non una di meno” e “Extinction Rebellion. A prendere le difese della ministra è stata Augusta Montaruli deputata di Fratelli d’Italia che in maniera violenta al grido di “Vergogna” si è scagliata contro Nicola Lagioia direttore del Salone del Libro.

Oggi invece davanti al Senato gli attivisti di Ultimagenerazione hanno protestato al grido di “Questo è il fango dell’ Emilia Romagna, questi attivisti vengono considerati violenti, ma io li considero semplicemente Coraggiosi. Praticano Disobbedienza civile. Protestare è un diritto in un paese democratico come il nostro.

Li chiamano violenti, ma violento è chi sfregia la natura, i nostri paesaggi, costruendo in maniera abusiva dove non si potrebbe.

Negligenti sono le amministrazioni che hanno permesso e consentito una cementificazione selvaggia e gli enti preposti che dovrebbero fare più CONTROLLI anzicchè CONDONI.

Quante costruzioni abusive ci sono in Italia nelle zone pedemontane o a ridosso di fiumi nei comuni interessati da dissesto Idrogeologico?

Perchè non si fa un censimento di queste costruzioni e si procede all’abbattimento preventivo prima di piangere altri morti?

Perchè non si fa una legge sul consumo di suolo?

L’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna si potrà ripetere altrove, e a pagarne le spese saranno i nostri figli se non si decide di intervenire in maniera tempestiva per cercare di prevenire queste catastrofi dovute al Cambiamento Climatico.

In questo clima stavolta non meteorologicamente parlando di contestazioni e di disobbedienze, oggi in occasione del 31esimo anniversario della commemorazione della strage di Capaci dove persero la vita il giudice Giovanni Falcone e la sua scorta, si sono verificati momenti di tensione durante il corteo, degenerati con urla e scontri tra la polizia e i manifestanti (associazioni studentesche e sindacati) bloccati prima di arrivare all’albero Falcone, il ficus di via Notarbartolo.

Tanti segnali di un malessere generale che non fanno bene ad un Paese democratico come l’Italia.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui