
PAPA’, quante cose mi hai insegnato
Complice di vita, giocoso amico d’infanzia,
tutti osservi crescere, tutti vuoi aiutare.
Giudice non sei, ma inflessibile quando serve.
Il tuo sguardo silenzioso dice più di mille parole,
quando non ti esprimi, conosco la risposta.
Dolce e premuroso o duro e bloccante
da te dipende il mio cuore pulsante.
Anche se non ci sei, ricordo come viva la tua voce,
sento la tua presenza nei momenti più difficili,
è come se tu fossi qui con i tuoi suggerimenti,
i tuoi proverbi al momento giusto,
le tue avventure pazze che ci facevano sorridere.
Racconti di una vita che riaffiorano alla mente.
Mi hai dato regole ma anche libertà,
formula vincente per la fiducia reciproca.
Ancora in grembo alla nonna,
un destino crudele portò via il tuo giovane papà.
Non hai mai sentito il calore delle sue braccia o la dolce
nenia di una sua ninna nanna.
Questa mancanza forse ti ha reso il miglior papà per me.
Ad ogni mia richiesta mi hai sempre assecondato e
non mi hai mai deluso.
Quanti sacrifici e quante rinunce pur di non farci mancare nulla.
Tutto in casa sapevi fare dall’idraulico, all’imbianchino,
ma il top eri in cucina, deliziandoci il palato con la tua lasagna verde,
e le zeppole di San Giuseppe che preparavi insieme a mamma.
Grazie a te ho imparato ad amar la terra, quanti alberi hai piantato
dalle mele, alle susine, albicocche e fichi d’india.
In giardino un carrubo ho piantato che mi fa ricordare te,
non ha ancora le scuscelle come le chiamavi tu!
A volte taciturno e pensieroso
mettevi i tuoi occhiali e leggevi rilassato.
Eri un uomo in cravatta, tutti i giorni una diversa,
quelle sai le ho prese io e le conservo con gran cura,
ogni tanto le indosso rivedendomi un po’ in te.
Guardavamo la tv e commentavamo insieme
le sregolatezze dei politici del tempo,
So che adesso se ci fossi resteresti inorridito!
Saresti stato un buon politico,
per le idee innovative e la tua grande umanità.
Ti ringrazio caro papà per tutto ciò che mi hai lasciato,
la tua forza, il tuo coraggio e la tua sincerità,
in un mondo che però non le apprezza e chiede altro.
di IOLANDA CANALE
Il legame tra un padre e una figlia crea un rapporto indissolubile che influenzerà per sempre la vita di entrambi. Quel patrimonio genetico che si eredita creerà una relazione profonda tale da essere simili non solo per quanto riguarda l’aspetto fisico ma formerà anche il carattere e l’interazione con il mondo esterno. Tra padre e figlia non esiste cordone ombelicale, ma ogni padre sa che la propria figlia quando uscirà da quel nido protettivo che è stata la casa paterna, tutto cambierà. Si diventerà indipendenti non solo economicamente, ma si creeranno i presupposti per una nuova vita e da figlia diventerai genitore, cambiando radicalmente il tuo status di principessa con l’assunzione di nuove responsabilità.

Il ruolo del padre sarà sempre quello di guida e di supporto nei momenti di difficoltà, saprà gioire con te per le tue vittorie e soddisfazioni e saprà esserti di aiuto e conforto nei momenti difficili a cui la vita ti sottopone.
Chi ha la fortuna di avere un padre che incoraggia e sostiene in piena libertà, riceverà quelle basi fondamentali tali da rendersi autonomi, indipendenti con una sana autostima.
La condivisione di interessi, delle tradizioni, dei valori, del rispetto nei confronti del prossimo possono rendere questo rapporto unico e speciale.