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Il comico dei Sentimenti

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“Io torno al mare avvolto dal cielo,

il silenzio tra l’una e l’altra onda

stabilisce una sospensione pericolosa:

muore la vita, si acquieta il sangue

finchè irrompe il nuovo movimento

e risuona la voce dell’infinito”.

Mario lo abbracciò prendendolo alle spalle, e alzando le mani per coprirgli le pupille allucinate, gli disse:” Non muoia, poeta”.

Tratto da Il postino di Neruda di Antonio Skàrmeta, da questo romanzo nasce il film Il postino che riceve 5 nomination all’oscar, oscar come miglior colonna sonora ed incassa 22 milioni di dollari.

Il film fu girato a Pollara, borgata marinara dell’isola di Salina, nel comune di Malfa, li c’è la casa rosa che si fonde con il verde della macchia mediterranea e il blu del mare.

Proprio come in questi versi è tornato al cielo e al mare, ma la sua voce irrompe in noi all’infinito.

Il romanzo descrive l’amicizia profonda che nasce e lega il grande poeta Paolo Neruda e Mario un ex pescatore che diventa postino del villaggio di Isla Nega a S. Antonio del Cile.

Nel film questo personaggio, Mario, interpretato magistralmente da Massimo ritroviamo tutta la sua spontaneità, la sua semplicità, quel suo sguardo malinconico a tratti velato dalla tristezza ( forse sentiva che quello sarebbe stato il suo ultimo film). Massimo infatti morirà 12 ore dopo aver terminato le riprese.

Massimo nasce a S. Giorgio a Cremano il 19 febbraio 1953 – Ostia (Roma) il 4 giugno 1994 muore nel sonno per un arresto cardiaco.

Troisi è stato attore, comico, regista, sceneggiatore e cabarettista italiano.

Sin da piccolo il suo cuore era sofferente e nel 1976 fu sottoposto negli Stati Uniti ad un delicato intervento grazie anche all’aiuto e al sostegno economico dei suoi concittadini di S. Giorgio a Cremano.

Oggi Massimo avrebbe compiuto 70 anni se fosse ancora qui con noi.

Alberto Sordi che era un suo ammiratore in un’intervista lo elogiava dicendogli che per essere un bravo attore bisognava studiare tanto, ma per diventare un comico bisognava nascerci e gli spiegava che solo madre natura riusciva a donare tali requisiti, atti a diventare un attore: come la faccia, la personalità, la comunicativa e la simpatia.

Effettivamente Massimo questi requisiti li aveva tutti e andava anche oltre. Soprannominato” Il Comico dei sentimenti o “ Il Pulcinella senza Maschera”.

Massimo piaceva a tutti , faceva ridere tutti, ma soprattutto piaceva alle donne. Apparentemente distratto sembrava stesse con la testa tra le nuvole invece sapeva cogliere con la sua arte tutta napoletana i particolari delle situazioni e da brillante che era sorprendeva tutti con le sue risposte esileranti come in quest’intervista con Pippo Baudo.

Massimo effettivamente piaceva alle donne, era amato dalle donne per la sua simpatia, per quella sua tenerezza, quella risata coinvolgente, quel suo sguardo seducente a tratti malinconico e quei suoi bei ricci neri.

Nei suoi film ricorrevano spesso i temi dell’Amore, della Passione e dell’Amicizia.

Nelle sue interviste Massimo definiva l’AMORE come esasperazione, un sentimento raro ma allo stesso tempo anche sostituibile che si può trovare ovunque, ad esempio negli occhi della commessa sotto casa o della collega d’ufficio. Per Massimo l’amore era anche Eterno ma lo si può definire solo a posteriori e bisogna aspettare l’eternità per riconoscerlo.

La PASSIONE Massimo la definiva (quando c’è) come un punto di partenza per non arrivare a niente, ma che bisognava sfruttarla perchè prima o poi svanisce e si brucia.

Quanta verità nelle sue parole, perchè spesso succede..

Cumm è che non l’amo più

Il DOPOAMORE

Da filosofo che era Massimo diceva che quando si smette di amare, non si ha la pazienza di aspettare che finisca bene, si cerca sempre la strada più breve per la rottura, invece ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell’inizio, bisogna superare gli egoismi, vivere questo momento con la stessa passione, far sentire alla persona lasciata tutto il bene che c’è stato. Ci vuole amore per chiudere una storia. Aspettare un pò per non buttare via tutto ma recuperare quanto è possibile, ricreando un altro rapporto,
un DOPOAMORE fatto di conoscenza e complicità.
Qualcosa che può essere molto più forte dell’Amicizia.

E anche quando gli amori finiscono non bisogna perdersi.

Massimo definiva l’ AMICIZIA come un sentimento in cui è facile trovare Delusioni, ma ha vissuto un’amicizia fraterna con Pino Daniele accomunati dallo stesso destino, il Cuore troppo fragile.

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