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Cosa gli manca?

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L’adolescenza è una fase della vita in cui non si è né carne né pesce.
Una fase di piena tempesta ormonale dove si vivono le prime pulsioni,
Ci si comincia a chiedere chi siamo e cosa faremo da grandi.
L’adolescenza è necessaria viverla così come viene perché ognuno ha il suo percorso di vita e da questa diversità di percorsi trae giovamento la specie umana, perché non avrà alla fine del percorso esseri umani tutti uguali nel bene e nel male.
Durante l’adolescenza s’imparano i valori, si fanno nuove esperienze, ci si approccia alla vita e ci si affaccia cercando di conquistare il proprio posto sul balcone per poterla guardare fino in fondo.
Anime ribelli, spiriti ribelli, ognuno di noi ha vissuto o vivrà la propria adolescenza nel periodo in cui questa riuscirà ad emergere in maniera sana e felice, perché da li che si comincia a spiccare il volo verso il futuro.

Da adolescente a genitore il passo è breve.

Faccio un tuffo nel passato e mi rivedo adolescente, mentre osservo gli adolescenti di oggi. Cosa è cambiato?

Il mondo è cambiato, non c’era internet non c’era tutta questa tecnologia che isola e ci fa vivere in un mondo parallelo che non è il nostro, ma è costruito da altri.

E’ un’altra era,
E’ un altro millennio
Ma noi adolescenti
degli anni ’90
siamo stati fortunati,
siamo stati spensierati,
non abbiamo conosciuto
la Pandemia,
non abbiamo conosciuto
crisi economica,
non abbiamo vissuto
il rischio di una guerra nucleare
alle nostre porte.
Ci divertivamo con poco,
uscivamo senza un soldo in tasca,
perchè non ne avevamo bisogno.
Non avevamo pretese
vivevamo amori platonici e innocenti.
Tutto è cambiato dal 2020
sempre più adolescenti problematici,
sempre più adolescenti insoddisfatti,
sempre più adolescenti tristi,
sempre più adolescenti meno sorridenti.

Hanno tutto e dicono di non aver niente, ma la colpa di chi sarà?
Dei genitori che a loro volta sono stati figli o della Società che ha avuto un cambiamento repentino e radicale nell’epoca della digitalizzazione, dove si vive sempre meno a contatto con la natura?
Noi adolescenti degli anni ’90 non avevamo i cellulari, ma stavamo ore intere a telefono con le amiche a parlare dei primi amori che facevano soffrire, quelli non corrisposti, forse in quell’epoca felice era l’unico problema esistenziale.
Ricordo con piacere che quando ci organizzavamo per uscire ci chiamavamo dal balcone, uscivamo in bicicletta e si pedalava per davvero ( non con l’assistenza).
Si usciva in comitiva, si faceva un giro in piazza e si ascoltavano le canzoni come diceva Ramazzotti a parlare sotto i portici del centro.

Ma quello che più ricordo con piacere, è che si rideva a squarciagola!
Forza ragazzi divertitevi e ridete, ma buttate il cellulare che vi rende tristi.


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