
In uno dei più caldi pomeriggi di quest’estate torrida,
sento il continuo avvicendarsi di un canadair intento a volare nei nostri cieli e sulle nostre teste per spegnere un incendio che vedo dal mio balcone.
Se solo ci soffermassimo per qualche attimo a pensare a quello che potrebbe succedere se non arrivasse a breve la tanto attesa e desiderata pioggia, (come manna dal cielo), lo scenario potrebbe diventare terrificante e a tratti apocalittico. Uno scenario che avrebbe potuto ispirare tranquillamente il famoso regista Stanley Kubrick.
Siamo fatti di 80% di acqua e questo a conferma che l’acqua come l’aria e il sole sono i nostri beni primari, l’uomo non si sta prendendo cura delle prime due e il sole sta facendo da padrone, portando caldo e desertificazione.
Ma forse lo dimentichiamo o facciamo troppo finta di non capire la reale pericolosità di quello che sta accadendo al nostro Pianeta.

Il mondo occidentale industrializzato emette la maggior parte delle emissioni che provocano il riscaldamento climatico che ha come conseguenza l’evaporazione dell’acqua che rimane sempre di più in superficie sulla terra, invece che essere raccolta nelle falde di acqua profonde (ne esiste una anche sotto il deserto del Sahara) e questo fenomeno provoca la desertificazione, esponendo sempre più il pianeta al problema del surriscaldamento che alimenta questo circolo vizioso.
Il problema della desertificazione crea anche l’effetto di allargare la forbice del benessere tra i paesi più industrializzati e quelli meno industrializzati . E’ come se il mondo industrializzato prendesse la maggior parte dei benefici dalla produzione di emissioni e scaricasse gli effetti negativi su quelli meno industrializzati, quelli più poveri, che vedrebbero solo i problemi senza acquisire alcun beneficio da quello che succede a causa del riscaldamento globale. Stiamo parlando di un serio problema sociale.
Che cosa sarebbe di noi esseri umani se a breve non arrivasse la pioggia, cominceremmo a capire quello che stanno vivendo gli elefanti in Africa, questi magnifici pachidermi che tra bracconaggio e siccità rischiano a breve l’estinzione.
In questo mondo che sta vivendo non più serenamente tra virus e guerre, nessuno si sta rendendo conto che la vera guerra è quella climatica.
Avanza prepotentemente una siccità e una desertificazione che non ha precedenti, dovute alle temperature altissime mai vissute prima con conseguente scioglimento dei ghiacciai e gli uomini, (ma anche le donne direi) invece di spegnere il fuoco (in senso metaforico) a cosa pensano?
Ad accendere cerini su un mondo di paglia e a buttare benzina sul fuoco!