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15 Luglio Giornata Mondiale delle Competenze Giovanili: Cosa sono le Competenze e quali dovrebbero avere i nostri giovani?

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Nel campo della formazione e dell’educazione è oramai largamente diffuso l’uso del termine competenza , nonostante gli si attribuiscano tanti significati e utilizzi sociali differenti.
Va di moda parlare di approccio per competenze, specialmente nella scuola, ma ci sono ancora diverse difficoltà nell’interpretazione e soprattutto nel rendere operativo questo concetto nei contesti scolastici e formativi. Un imprenditore che cerca un lavoratore competente sicuramente pensa che deve saper agire e presuppone che abbia la capacità di mobilitare le proprie risorse (generalmente indicate come conoscenza) in situazioni che presentino un certo livello di problematicità e complessità.

L’Unione Europea accetta la definizione di competenza come una combinazione di conoscenze, abilità e atteggiamenti, in cui:
Conoscenza = Sapere (è l’insieme di fatti e cifre, concetti, idee e teorie, relative a un settore di studio o di lavoro).
Abilità = Saper Fare (indica la capacità di applicare le conoscenze esistenti al fine di ottenere risultati).
Atteggiamenti = Saper essere (descrivono la disposizione e la mentalità per agire o reagire a idee, persone o situazioni e ha raccomandato un insieme di 8 competenze chiave per i cittadini europei:

La scuola e l’università cercano di sviluppare queste competenze nei giovani nell’ambito scolastico e poi essi dovranno continuare ad incrementarle nel prosieguo della vita per applicarle.

Ma è tutto così semplice?

No, non lo è affatto. La competenza deve poter cambiare nel tempo ed è una delle doti essenziali per affrontare l’incertezza del futuro.

Per questo motivo i giovani devono imparare ad orientare il proprio sforzo di apprendimento per garantirsi il proprio capitale individuale di competenze, in modo da poterlo spendere rispondendo non solo alle richieste del mondo economico e del lavoro che diviene sempre più frammentato e complesso, ma anche alla richiesta di essere dei buoni cittadini (cittadinanza attiva) e di cimentarsi nella partecipazione sociale, e infine di conquistare e sviluppare la propria autonomia personale.
Dovranno affrontare un futuro in cui le prospettive professionali sono incerte e saranno disponibili posizioni lavorative oggi non ancora pensate.

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Il Prof.Giacomo Franco, si laurea nel 1984 in Scienze dell’Informazione (attuale Informatica) e subito si trova di fronte ad un bivio: o andare negli Stati Uniti con l’IBM, il più grande colosso dell’informatica dei tempi, o intraprendere la carriera di docente avendo vinto due cattedre di informatica superando il concorso per docente. Ha scelto la prima strada e per 27 anni ha lavorato in IBM dove ha seguito progetti nazionali e internazionali, percorrendo tutta la carriera da Project Manager. Dal 2007 al 2012 ha ricoperto il ruolo nazionale di Knowledge and Method Leader per IBM Italia in un team internazionale, diffondendo competenze, metodologie e standard per la gestione dei progetti attraverso le sue competenze di coaching organizzativo. Fuoriuscito da IBM a fine 2012, ha assunto incarichi manageriali e di ricerca presso consorzi dell’Università di Salerno, e continuato nella diffusione delle competenze di project management attraverso il training, il coaching e la consulenza per grandi, medie e piccole organizzazioni, aiutandole nel proprio sviluppo organizzativo. Nel frattempo, innamorato della cultura del dare, ha sempre tenuto lezioni e collaborato nella ricerca con le Università e ha accettato la docenza nelle scuole superiori nel 2013 per donare negli ultimi anni il suo sapere ai giovani. Attualmente insegna le discipline “Gestione dei Progetti ed Organizzazione d’impresa” e “Tecnologie e Progettazione di Sistemi Informatici” presso l’I.I.S. Marconi di Nocera Inferiore. È stato Presidente del Project Management Institute Southern Italy Chapter (PMI-SIC), l’associazione internazionale che si occupa dello sviluppo professionale dei Project Manager. È stato membro della Commissione Ricerca dell’International Coaching Federation, la più importante associazione per lo sviluppo professionale dei Coach, ne è attualmente membro. Ideatore del progetto MindlaB nel PMI-SIC (Neuroscienze per il Management), ama l’Intelligenza Artificiale, le neuroscienze e il Coaching. È sempre alla ricerca di quanto dello studio della mente possa aiutare gli esseri umani ad affrontare e risolvere i problemi, specialmente nell’ambito manageriale e dell’apprendimento dei giovani attraverso il giusto mix di tecniche di project management, di coaching, di Intelligenza Artificiale , di gestione della conoscenza, di teorie di gestione della complessità, di psicologia e neuroscienze applicate all’organizzazione. Per approfondire i temi, attualmente continua a studiare per conseguire una laurea in Psicologia.

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